Buone nuove giungono da Lione. Un tribunale ha ritenuto la Monsanto, gigante statunitense della biotecnologia, colpevole di avvelenamento chimico di un agricoltore francese. Si tratta di Paul François, 47 anni, contadino, che ha denunciato la Monsanto dopo aver accusato nel 2004 problemi neurologici – tra cui la perdita di memoria, mal di testa e balbuzie – in seguito all’utilizzo dell’erbicida Lasso da essa prodotto.
“E’ ‘una decisione storica, in quanto è la prima volta che un produttore di pesticidi è stato trovato colpevole di un avvelenamento“. Così ha commentato François Lafforgue, avvocato del signor François.
Ed in effetti è proprio così. Le precedenti cause impugnate dagli agricoltori sono di fatti fallite per la difficoltà di stabilire chiari collegamenti tra le malattie da loro patite e l’esposizione ai pesticidi. Eppure uno studio del sistema di previdenza sociale francese dice che dal 1996 le segnalazioni da parte degli agricoltori di malattie potenzialmente correlate ai pesticidi sono state circa 200 l’anno. Ma solo 47 casi sono stati riconosciuti come tali negli ultimi 10 anni. Per questo il signor François e altri agricoltori che soffrono di malattie imputabili ai pesticidi hanno creato un’apposita associazione lo scorso anno.
Dal canto suo, la Monsanto si è dichiarata ovviamente delusa dalla sentenza e sta pensando di impugnarla. Così l’avvocato della multinazionale americana, Jean-Philippe Delsart: “abbiamo sempre ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per stabilire una relazione causale tra i sintomi di Paul Francois e un avvelenamento potenziale provocato dai nostri prodotti”.
Ma veniamo al prodotto incriminato. Lasso è un erbicida che evita la formazione di erbacce intorno alle piante a foglia larga; in Francia è stato utilizzato dal 1960 fino al 2007, anno in cui è stato vietato a seguito di una direttiva dell’Unione Europea dopo che il prodotto era già stato ritirato in altri paesi.
Lasso ha ottenuto molto successo negli anni poiché riusciva bene nel suo compito senza provocare danni alle culture. Purtroppo però, ha provocato molti disturbi agli agricoltori. Il che, forse, è anche peggio.
La Francia, che è il più grande produttore agricolo dell’Unione Europea, si è impegnata a ridurre del 50% l’uso di tutti i pesticidi a partire dal 2008 e fino al 2015. Nel primo biennio 2008-2010 vi è stato un taglio del 4% ma la strada è ancora lunga. Nel frattempo, costanti sono i monitoraggi sui danni provocati dai pesticidi: l’Associazione Francese delle Società di Protezione delle Colture (UIPP) afferma che i pesticidi sono soggetti a collaudo e che qualsiasi prova di un rischio di cancro negli esseri umani porta all’immediato ritiro dei prodotti incriminati dal mercato. Oltre ai danni neurologici, i pesticidi possono provocare anche il morbo di Parkinson, tumori del sangue, della vescica e problemi respiratori.
Infine, l’Agenzia Francese Sicurezza Ambiente Salute e del Lavoro (AFSSET) sta conducendo uno studio sulla salute degli agricoltori, con i risultati attesi per il prossimo anno.
Davanti a dati e studi sempre più specifici la Monsanto dovrà cominciare a cambiare rotta dopo decenni di danni alla salute dell’uomo e dell’ambiente in nome del profitto!
di Luca Scialò
23 Dicembre 2024