Dal congresso mondiale dell’Iswa a Firenze emerge un panorama poco rassicurante sul fronte dei rifiuti. Ancora poco riciclaggio. Con pratiche virtuose di recupero si potrebbero creare migliaia di posti di lavoro in Italia.
Oltre il 70% dei rifiuti raccolti ogni anno nel mondo finisce in discarica. Gli sforzi da parte delle istituzioni e degli ambientalisti per affermare la pratica del riciclaggio tra i cittadini sembrano non aver raggiunto ancora obiettivi considerevoli. La ricerca presentata oggi a Firenze dall’Iswa, International solid waste association, presenta uno scenario poco rassicurante per l’ecosostenibilità. Nel mondo vengono prodotti circa 4 miliardi di tonnellate di spazzatura di cui una parte, tra 1,6 e 2 miliardi di tonnellate, arriva dalle città. Il giro d’affari del settore è stimato in oltre 400 miliardi di dollari all’anno.
Nuovi posti di lavoro. In Italia la situazione non è delle migliori. Quasi il 50% dei rifiuti finisce in discarica anche se quest’ultime spesso non sono a norma. Il loro numero però si sta riducendo, ma si è ancora molto lontani dagli obiettivi europei. Dalla loro chiusura e sostituzione con pratiche virtuose di recupero potrebbero emergere milioni di posti di lavoro in tutto il mondo e migliaia in Italia. Secondo la Commissione Europea per ogni 10.000 tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica si registra un addetto. Se lo stesso quantitativo di spazzatura fosse avviato al compostaggio e recupero si creerebbero 10 nuovi posti di lavoro. In molte regioni, come il Molise e la Basilicata, il problema dei rifiuti trasportati nelle discariche raggiunge picchi dell’80% sul totale raccolto. In Sicilia si arriva addirittura al 93%.
Chiusura discariche. Dall’entrata in vigore del decreto legislativo 36/2003 molte discariche hanno chiuso: 236 in totale, con una percentuale al sud dell’82%. Consistenti le diminuzioni degli smaltimenti in discarica soprattutto in Lazio e Puglia. Ma è in Emilia Romagna che si registra il traguardo più soddisfacente con un -15%, grazie all’incremento della raccolta differenziata e l’uso di impianti di trattamento meccanico biologico e di incerenimento. Qualche miglioramento si è registrato anche in Campania. Con l’aumento della raccolta differenziata e l’entrata in funzione dell’inceneritore di Acerra, per la prima volta in dieci anni tutti i rifiuti prodotti dalla regione sono stati destinati ad impianti e non allo stoccaggio in ecoballe.
La app. Dal congresso Iswa arriva anche il progetto “Atlas”, una app che permette di visualizzare su una mappa interattiva la quantità di rifiuti prodotti in tutto il mondo e localizzare degli impianti di smaltimento. “Con Atlas – ha detto il neo presidente di Iswa David Newman – vogliamo evidenziare la volontà di usare tecnologie web e mobili per rendere la gestione dei rifiuti e il relativo know-how di immediato accesso per tutti i cittadini del mondo”.
24 Novembre 2024