Forum Sociale Mondiale – Belem 2009
Dichiarazione dell’Assemblea dell’Acqua
I movimenti per l’acqua riuniti al Forum sociale mondiale di Belem ritengono che questo modello economico ha dichiarato guerra alla natura: l’acqua, l’aria, la terra e le foreste, sono tutti beni naturali. Questa crisi mondiale – sociale, ambientale ed economiche – si manifesta anche per quanto riguarda l’accesso alle risorse idriche e servizi igienico-sanitari che riflettono i principi economici in cui si sono sviluppati, dividendo l’umanità in inclusi o esclusi. Allo stesso modo, questa crisi di civiltà si manifesta con il cambiamento climatico. Non dobbiamo quindi accettare che la risposta al caos climatico nel settore dell’energia persegua la stessa logica che ha provocato l’attuale disastro con soluzioni che compromettono la quantità e la qualità delle acque e della vita del pianeta: dighe, centrali nucleari, piantagioni di agro-combustibili. Inoltre, il modello di agricoltura industriale intensiva con un forte consumo di energia fossile contamina e distrugge le riserve di acqua ed impoverisce il suolo agricolo di annullando anche la sovranità alimentare dei popoli.
Partendo dalla dichiarazione di Città del Messico vogliamo rafforzare i nostri principi di base:
– L’acqua in tutte le sue forme è un bene comune e il suo accesso è un diritto umano fondamentale e inalienabile di tutti gli esseri viventi. L’acqua è un patrimonio delle comunità, dei popoli, della umanità e della natura: non è una merce.
Respingiamo le vecchie e le nuove forma di privatizzazione dell’acqua, compresa le società pubblico-private, la privatizzazione dei servizi igienico-sanitari e la gestione pubblica con la logica delle imprese private.
– Chiediamo che ogni essere umano abbia accesso all’acqua di buona qualità e in quantità sufficiente per l’igiene e l’alimentazione.
– La gestione dell’acqua deve restare pubblico nell’ambito pubblico e comunitario, con partecipazione, equità, controllo sociale, senza scopo di lucro e non deve generare violenza nei territori preservando il ciclo delle acque.
– I bacini idrologeolici sono le unità di base per la gestione integrale dell’acqua, i bacini transfrontalieri devono essere amministrati rispettando le comunità, l’ambiente e il diritto di accesso all’acqua per tutti i popoli.
– Si deve garantire la solidarietà tra le generazioni presenti e future.
Le popolazioni indigene del Brasile, riunite a Belém, si dichiarano difensori delle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari che non sono una merce da mettere sul mercato, ma sono la vita stessa e quella dell’intera umanità. Per questo si oppongono ai grandi progetti idroelettrici e agro-industriali che distruggono la natura, ma anche le loro culture e i loro modi di vivere.
Nel quadro della difesa dei territori, la lotta per l’acqua e la lotta per la terra sono fortemente collegati. Nel Forum sociale mondiale di Belém abbiamo registrato una nuova alleanza ed un rafforzamento del percorso tra il Movimento per l’acqua e il Movimento per la terra per coordinare una strategia comune e comuni azioni future, sia a livello locale e globale.
Inoltre, celebriamo i risultati raggiunti dalla lotta di tutti i movimenti testimoniati in particolare dai riconoscimenti da parte delle autorità nazionali di Bolivia ed Ecuador, che hanno consacrato l’acqua come diritto umano fondamentale.
Ci uniamo alla campagna promossa dal Comitato Nazionale in Difesa dell’Acqua e della Vita (CNDAV) in Colombia per un referendum costituzionale per il diritto all’acqua.
I movimenti riuniti a Belem convocano una mobilitazione globale dal 14 al 22 Marzo 2009 a Istanbul e in tutti i territori per esprimere la ferma opposizione al Foro mondiale dell’acqua promosso dalle grandi imprese transnazionali che cercano nuove forme di mercificazione dell’acqua. Seguiremo i lavori richiedendo con forza l’esclusione dell’acqua dai negoziati della OMC e dagli altri accordi di libero commercio ed un cambiamento di tendenza sia a livello bilaterale e multilaterale delle politiche dell’acqua.
22 Dicembre 2024