Criticità molto elevata solo in uno dei 226 punti di monitoraggio
QUALITA’ DELL’ARIA: E’ BUONA NELL’83% DEL TERRITORIO COMUNALE. Emissioni pro capite inferiori alla media regionale e provinciale. Dal 2006 in calo la concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera
L’aria che si respira a Capannori, nel complesso, è buona o molto buona. L’83% del territorio ricade nelle prime tre migliori classi di qualità, mentre le zone più inquinate si trovano in corrispondenza dei maggiori insediamenti industriali e lungo alcuni tratti delle principali arterie stradali. E’ quanto emerge dal “Rapporto sullo stato dell’ambiente” promosso dal Comune e realizzato dall’istituto di ricerche “Ambiente Italia” grazie a un cofinanziamento della Regione Toscana.
“Quello della qualità dell’aria è un tema molto discusso – dichiara il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. I provvedimenti che ogni anno vengono presi per tutelare la salute dei cittadini trasmettono un’immagine parziale del territorio. Grazie a questo studio approfondito, che tocca anche temi quali rifiuti, acqua ed urbanizzazione, è una fotografia dettaglia del territorio. Fornisce numeri, dati e informazioni molto utili su cui basare le scelte future dello sviluppo di Capannori. Uno strumento molto prezioso, dunque, che lega strettamente la qualità della vita all’ambiente”.
“Uno dei punti di forza del ‘Rapporto sullo stato dell’ambiente’ – aggiunge l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci – è la quantità di informazioni che sono state rese disponibili all’amministrazione comunale in forma omogenea ed aggregata che ci aiutano a comprendere meglio il nostro territorio e che evidenziano, fra l’altro, i risultati delle buone pratiche da noi adottate. Queste informazioni saranno fornite anche ai cittadini in varie modalità, tra cui un’assemblea pubblica che si terrà alla fine del mese di marzo, nello spirito di trasparenza e partecipazione che caratterizza l’operato della giunta Del Ghingaro”.
Lo studio sulla qualità dell’aria è basato sui dati emersi dal biomonitoraggio delle specie licheniche sulla corteccia degli alberi realizzato della Provincia di Lucca. A Capannori sono stati presi in esame 226 punti distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio comunale. Fra questi, solo in uno è stata riscontrata una criticità molto elevata.
Il rapporto prende, poi, in considerazione i dati provenienti da altre fonti. Secondo quanto comunicato da Arpat, dal 2006 al 2009, ultimo anno preso in considerazione, la concentrazione media annua di concentrazione delle polveri sottili a Capannori è andata progressivamente calando da 39,7 milionesimi di grammo al metrocubo a 27,4 milionesimi di grammo al metrocubo. Sempre nello stesso arco temporale è diminuito anche il numero dei superamenti del limite medio di Pm10. Nel 2006 la centralina di Capannori aveva registrato 78 giorni di sforamento, numero che è sceso a 61 nel 2007, a 40 nel 2008 e a 35 nel 2009.
Inoltre, dal 1995 al 2007, secondo i dati stimati dall’inventario regionale delle sorgenti di emissione (Irse), si è registrato un trend in diminuzione delle sostanze inquinanti dell’aria. Questo ha portato il comune ad avere una quantità di emissioni pro capite inferiore alla media provinciale e regionale. A titolo esemplificativo, nel 2007 a Capannori sono stati emessi 4,2 chilogrammi di Pm10 a testa, mentre la media della provincia di Lucca è stata di 4,8 chilogrammi a testa.
Il rapporto evidenzia, sempre con riferimento al 2007, che a Capannori le principali emissioni inquinanti provengono da tre macro settori: combustione industriale e processi produttivi, combustibile non industriale (prevalentemente impianti di riscaldamento domestico e di servizio) e trasporti. Guardando i dati, emerge che il 41% delle emissioni di polveri sottili proviene da impianti domestici, il 31% da processi produttivi e il 20% da trasporti stradali.
24 Dicembre 2024