Dopo un anno d’inattività forzata si è nuovamente riunito oggi l’Osservatorio Nazionale Rifiuti (Onr) e lo ha fatto in autoconvocazione dopo aver chiesto- inutilmente- al ministero di riammetterlo negli uffici ad esso destinati.
Il reinsediamento dell’Onr è conseguente all’annullamento del decreto da parte del TAR del Lazio (sentenza 32862/2010) che ha accolto tutte le istanze dei ricorrenti.
Ricomincia quindi da oggi sino alla fine naturale del mandato- 18 gennaio 2011- l’operatività dei membri dell’Osservatorio per recuperare le tante questioni rimaste in sospeso. Con l’auspicio di vedersi riassegnati anche i fondi per la sua attività: due milioni di euro versati per legge dai consorzi obbligatori della filiera del riciclo, che il governo non aveva raccolto e assegnato, fatta eccezione per una parte relativa al 2008.
« Proprio mentre si rendeva evidente a tutto il mondo la crisi italiana nel settore dello smaltimento dei rifiuti- ha dichiarato Fabrizio Clementi, Vicepresidente dell’Onr- chi doveva dare un fondamentale contributo alla soluzione dei problemi è stato privato dei fondi economici e poi mandato a casa da provvedimenti che ora il TAR ha dichiarato illeggittimi.»
L’accoglimento del ricorso presentato dai membri dell’Onr ha, quindi, come effetto l’annullamento del provvedimento impugnato; l’accertamento del diritto da parte dei componenti dell’Onr di svolgere le proprie funzioni fino alla naturale scadenza del mandato o comunque fino alla loro successiva sostituzione e l’obbligo dell’amministrazione della reintegrazione dei ricorrenti nelle proprie funzioni, come se si fosse tornati a un anno fa.
Ma cosa era successo un anno fa? Con atto promosso dal ministro per l’ambiente, ovvero con il DPR n.140 del 2009, che portava alla riorganizzazione del ministero, motivandolo con la necessità dei tagli agli organismi pubblici, l’Onr è stato svuotato dei propri componenti e privato dei fondi economici.
Quando l’Onr è un organismo a composizione pluri ministeriale con la presenza di membri indicati dalla conferenza Stato Regioni (per cui il solo intervento del ministero ambiente è stato considerato illegittimo) e quando la sua attività non grava sul bilancio dello Stato, dato che è finanziata dal principale dei soggetti controllati ovvero il Conai.
Un atto « tanto più paradossale- ha sottolineato Clementi – in quanto significa che non si possono utilizzare fondi che non pesano sul bilancio dello Stato, mentre il governo taglia nella misura del 60% (rispetto al 2008) il budget destinato al Ministero dell’Ambiente.»
Nella riunione di auto convocazione di stamani, i rappresentanti dell’Onr hanno quindi fatto il punto su tutte le emergenze rimaste in sospeso e individuato le attività prioritarie da svolgere fino alla conclusione del proprio mandato.
Tra le istanze giacenti anche quelle relativi alle richieste di costituzione di sistemi autonomi di raccolta e riciclo dei rifiuti: a tale proposito Antonio Cavaliere, presidente dell’Osservatorio ha annunciato che presenterà alla direzione generale Ambiente della Commissione europea una richiesta di chiarimenti sulle divergenze tra la normativa italiana applicabile alla gestione dei rifiuti da imballaggio e le corrispondenti Direttive Comunitarie.
«Con le sole forze dei consiglieri – ha proseguito Cavaliere – sono stati prodotti risultati concreti su problemi particolari come la liberalizzazione dei sistemi autonomi di riciclo e le metodologie di valutazione dei contributi ambientali delle industrie. Sono esempi di quello che sarebbe stato possibile se l’Osservatorio non avesse subito intralci».
Tra gli altri esempi possibili ci rientra anche l’emergenza rifiuti dal momento che è stato impedito all’Onr di svolgere il proprio compito istituzionale in materia di prevenzione rifiuti.
Proprio in virtù dei compiti di vigilanza ed indirizzo che la legge gli assegna, l’Onr è l’unico soggetto che sia espressamente indicato a “sorvegliare” il passaggio più delicato dell’attuazione dei principi comunitari in tema di raccolta differenziata e riciclo, ovvero l’accordo nazionale Anci-Conai.
E le più significative indicazioni che l’Osservatorio esprimeva sull’accordo (con il proprio atto di indirizzo del novembre 2009) raccomandavano che accanto all’attenzione al “quadro nazionale” si attuassero significative iniziative di carattere anche economico che tenessero conto delle specificità dei territori, incentivando e premiando il consolidarsi di attività di raccolta differenziata nelle regioni così dette “in ritardo”, con lo scopo di avviarne la normalizzazione.
«Purtroppo le indicazioni sono rimaste inascoltate- si legge nella nota dell’Onr – tutto ciò non è avvenuto ed ancora oggi si inseguono invece tentativi dettati dall’urgenza del “volta per volta” (che autoriproduce all’infinito le ragioni dell’emergenza rifiuti), senza lo sforzo di un’impostazione che vada nel tempo a razionalizzare l’esistente. In compenso, nello stesso periodo, l’Onr è stato svuotato dei suoi componenti con atto promosso dal ministro per l’ambiente». Incredibile ma (purtroppo) vero!
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25 Dicembre 2024