Lo strumento creato ad hoc, sulla scia dell’inaspettata affermazione del movimento Cambiamo Messina dal Basso, è composto da un’equipe di docenti e ricercatori universitari appartenenti alla sezione di Sociologia e Politologia del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’ateneo peloritano. Una squadra alla quale spetterà il compito di sondare il “fenomeno Accorinti”, tentando di comprendere il valore sociologico di un evento senza precedenti nella storia della politica cittadina.
Da veicolo di conoscenza in qualità di docente, ad oggetto di studi nella veste di primo cittadino. Può sintetizzarsi così la parabola ascendente di Renato Accorinti che, a distanza di poco più di un mese dal suo ingresso a palazzo Zanca, si trasforma in oggetto di studio ed analisi. Ad interrogarsi sulle ragioni politiche, antropologiche e culturali alla base dello straordinario successo elettorale del pacifista NoPonte, oggi sindaco della città dello Stretto, il nascente Osservatorio sulla Democrazia Partecipativa.
Lo strumento creato ad hoc, sulla scia dell’inaspettata affermazione del movimento Cambiamo Messina dal Basso, è composto da un’equipe di docenti e ricercatori universitari appartenenti alla sezione di Sociologia e Politologia del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’ateneo peloritano. Una squadra alla quale spetterà il compito di sondare il “fenomeno Accorinti”, tentando di comprendere il valore sociologico di un evento senza precedenti nella storia della politica cittadina.
Una lente di ingrandimento sulla città che è stata presentata ufficialmente, nel corso di una conferenza stampa, dal professore Tonino Perna, ordinario di Sociologia economica e responsabile scientifico dell’Osservatorio. Lo studioso, stringendo tra le mani un cannocchiale, ha illustrato ragioni e finalità del nuovo strumento sperimentale: “Ho portato con me questo strumento di osservazione per la sua valenza altamente simbolica – ha esordito – attraverso l’ausilio di un cannocchiale infatti è possibile soffermarsi ad osservare situazioni e realtà fisicamente lontane dal nostro punto di osservazione. Allo stesso modo l’ Osservatorio sulla Democrazia Partecipativa si propone di capire ed osservare eventi e fenomeni dei quali non comprendiamo sino in fondo le dinamiche. Abbiamo seguito con attenzione la campagna elettorale di Renato Accorinti ed abbiamo studiato il programma del movimento Cambiamo Messina dal Basso, adesso – ha spiegato il professor Perna – seguiremo il lavoro della giunta nella realizzazione ed attuazione del programma di cambiamento per la città. Ci soffermeremo ad analizzare, attraverso l’ausilio di una squadra interdisciplinare composta da politologi, psicologi, sociologi, filosofi ed antropologi, le ragioni che hanno determinato il concretizzarsi di un evento sul quale in pochi avrebbero scommesso. Un evento al quale guardiamo positivamente – ha sottolineato il responsabile dell’Osservatorio – perché generatore di un entusiasmo che in città non si respirava da tempo. Nella nostra funzione di osservatori, non avulsi dalla realtà che ci proponiamo di osservare, entreremo nel merito del programma di governo e valuteremo, parallelamente alla sua attuazione, la risposta della cittadinanza”.
Per il docente di sociologia economica la democrazia ha bisogno di essere declinata ed associata ad aggettivi che ne caratterizzino valore ed azione: “E’ necessario soprattutto in un momento storico nel quale la democrazia rappresentativa è in crisi e quella partecipativa rappresenta ancora una scommessa”. Scommessa che Renato Accorinti ed il movimento Cambiamo Messina dal Basso hanno posto al centro della propria proposta elettorale: “Un cambio di rotta che nessuno studioso sarebbe mai stato in grado di prevedere – ha ricordato il docente di sociologia economica – che sta portando la città di Messina agli onori della cronaca nazionale ed estera: da città rassegnata senza progettualità, a città entusiasta ed affamata di partecipazione democratica. L’osservatorio, traendo impulso dal territorio – ha concluso Perna – racconterà un percorso politico inedito con il suo entusiasmo, i suoi limiti e le sue contraddizioni”.
Struttura e campi di indagine del nascente Osservatorio sono stati oggetto dell’intervento dalla professoressa Rosalba Larcan, direttrice del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali: “Il progetto, che si è sviluppato all’interno del neonato dipartimento di scienze umane e sociali, per sua stessa composizione non poteva certamente rimanere indifferente al fenomeno che la città sta vivendo. Partecipazione, immaginario sociale, partecipazione politica ed elettorale e politiche pubbliche saranno i settori di indagine che verranno coordinati dalla dottoressa Milena Meo e dal dottore Pier Luca Marzo. Un lavoro – ha concluso – che si tradurrà periodicamente in un percorso comunicativo, attraverso il quale metteremo a conoscenza la cittadinanza del contenuto delle nostre analisi di monitoraggio”. Un assaggio delle connotazioni politiche del fenomeno Accorinti è stato offerto invece da Antonino Anastasi, politologo e membro dell’Osservatorio sulla Democrazia partecipata: “Esistono elezioni che si presentano come elemento di rottura rispetto alla situazione pregressa. Eventi che si manifestano con maggiore frequenza in occasione di referendum popolari ed elezioni politiche e che difficilmente fanno la propria comparsa nel corso delle amministrative, perché si tratta di consultazioni che il sistema dei partiti è da sempre stato in grado di controllare con maggiore facilità. Un sistema collaudato – ha spiegato l’esperto – che Renato Accorinti è stato in grado, attraverso una personalità ed una storia trasversalmente riconosciute, di scardinare attraendo consenso e generando partecipazione intorno ad un messaggio di unione e condivisione che i messinesi hanno saputo cogliere. Un vento di cambiamento che analizzeremo ripartendo dai 246 seggi elettorali, sino a risalire al dato complessivo quartiere per quartiere”.
Il primo report dell’Osservatorio, previsto per il mese di ottobre, offrirà un’analisi dei primi cento giorni della gestione Accorinti. Lui, il diretto interessato, in sala insieme a Luigi Sturniolo, ascolta attendo e sorride: “Adesso mi trasformo in oggetto di studio – ha ironizzato – in fondo mi aspettavo, dopo questo risultato, che presto o tardi in città sarebbe arrivata una squadra di sociologi. Io però – ha puntualizzato Accorinti – continuo a fare le cose che sento e nelle quali credo. Vincere per me non ha mai significato raggiungere un obiettivo preciso – ha spiegato il sindaco – vincere significa guardarsi e farsi ancora tenerezza mentre si continua a lottare per ciò in cui si crede, in un mondo che ti guarda e magari ti considera un folle. E tu, butti il cuore oltre l’ostacolo e vai avanti e senza rendertene conto hai già vinto, perché combattere è vincere e questa città lo ha capito. La partecipazione è anima – ha ricordato – significa stare insieme alle gente in un contatto continuo che genera contaminazione reciproca ed io sono innamorato di questa umanità”. A conclusione del suo intervento però, Accorinti non ha risparmiato una frecciatina ai ricorrenti al Tar di Catania ed ha ammonito: “La rivoluzione è iniziata, un percorso che non si potrà fermare attraverso ricorsi”.
Emma De Maria
29 Dicembre 2024