Dopo i pali da ormeggio nautico, Lucart Group fornisce il materiale per la costruzione del primo pontile che consente l’accesso alle persone con ridotta mobilità sulle gondole.
Dopo i pali da ormeggio nautico, Lucart Group rinnova il suo impegno per la città di Venezia. Il Gruppo multinazionale, conosciuto sul mercato con i marchi Tenderly e Grazie Natural, insieme alla società Rein, produttrice di attrezzature in plastica riciclata per usi in ambienti marini, sono state infatti fondamentali per la realizzazione del primo pontile galleggiante che consente l’accesso alle persone con ridotta mobilità sulle gondole, le tipiche imbarcazioni simbolo della città di Venezia.
Una peculiarità del progetto, ideato dalla Onlus Gondolas4all, è che si tratta della prima piattaforma realizzata attraverso il recupero del polietilene ed alluminio contenuti in oltre 1.500.000 di cartoni per bevande tipo Tetra Pak, da un litro, provenienti dalla raccolta differenziata. Lucart, ha messo a punto un’esclusiva tecnologia, unica in Italia, che permette di recuperare il 100% dei materiali contenuti nei cartoni per bevande tipo Tetra Pak. Le fibre di cellulosa sono utilizzate dall’azienda per la produzione di prodotti come carta igienica, asciugatutto e tovaglioli e fazzoletti, mentre il polietilene ed alluminio sono impiegati per la realizzazione di una nuova materia prima utilizzata da Rein srl per la costruzione del pontile galleggiante, dei pali da ormeggio e del rivestimento della struttura di Gondolas4all.
“Abbiamo creduto immediatamente nel valore di questo progetto che rende le gondole, simbolo della città di Venezia, accessibili ai disabili e al tempo stesso evita il taglio di alberi” afferma Massimo Pasquini, Amministratore Delegato Lucart Group – “Da anni infatti, il polietilene ed alluminio contenuti nei cartoni per bevande, sono utilizzati per la realizzazione dei pali di ormeggio della laguna. Questo progetto, come il precedente, rientra nel modello di business sostenibile che Lucart è impegnata a sviluppare da oltre 60 anni. Un modello circolare di produzione che limita al massimo l’utilizzo di risorse non rinnovabili e massimizza l’efficienza del riutilizzo lungo tutta la filiera, permettendo un uso sempre più ampio delle materie prime nel pieno rispetto per l’ambiente” – conclude.
3 Dicembre 2024