Lucca è il territorio italiano con maggiore densità di aziende biodinamiche. Inizia da questa semplice constatazione l’incontro che i produttori biodinamici lucchesi organizzano con la stampa specializzata (e non solo) di tutta Italia. Si sono trovati alla Fabbrica di San Martino, a San Martino in Vignale, in mezzo alle vigne che producono l’omonimo vino.
A raccontare cos’è la biodinamica è Saverio Petrilli, animatore della tenuta di Valgiano. Un tipo di agricoltura che si basa sull’utilizzo di un preparato, il cosiddetto preparato 500, che contiene 500 milioni di microorganismi che arricchiscono il terreno. O di un altra sostanza, il “501” che viene applicato alla pianta per favorire l’assorbimento della luce. Sono loro a nutrire il terreno e i prodotti e a garantire un perfetto equilibrio con l’ambiente.
Un tipo di agricoltura che va oltre il convenzionale, ma anche il biologico, e regala una grande qualità ai prodotti. Circa la metà dei vini lucchesi, anche se pochi lo sanno, arriva da quel metodo di preparazione. “Da un humus di qualità, che nutre la vite e dà un vino sano e digeribile”, dicono.
“La biodinamica è un mezzo che è riuscito a Lucca a dare una qualità enorme al vino e al cibo”, sottolinea Gabriele Da Prato del Podere Concori. “Lavora sulla fertilità del terreno rispettandolo e valorizzandone la vita”, ricorda Giuseppe Ferrua della Fabbrica di San Martino, padrone di casa dell’evento.
“Le piante riescono a dare il meglio di loro, in condizioni diverse”. Lo dimostra anche la dislocazione territoriale delle aziende, che va dalle colline lucchesi a quelle di Capannori, ma anche nella Valle del Serchio, a Borgo a Mozzano e Gallicano.
Un mondo nascosto che si sviluppa dalla produzione alla trasformazione dei prodotti, ma anche nella ristorazione e negli agriturismi. Una ricchezza per Lucca che ne deve essere sempre più consapevole.
Lo Schermo
25 Dicembre 2024