LUIS SEPULVEDA IL 6 SETTEMBRE A CAPANNORI PER PRESENTARE IL SUO ULTIMO ROMANZO ‘L’OMBRA DI QUEL CHE ERAVAMO’
I ‘Modena City Ramblers’ cureranno l’accompagnamento acustico, a Villa Mazzarosa di Segromigno in Monte
“L’ombra di quel che eravamo“, il nuovo romanzo commovente e ironico che strizza l’occhio al noir, di Luis Sepùlveda sarà presentato nel fine settimana dell’anteprima, domenica 6 settembre alle ore 21.15, a Villa Mazzarosa di Segromigno in Monte.
L’ultimo lavoro del grande scrittore sudamericano edito da Guanda nella collana ‘Narratori della Fenice’ sarà infatti in libreria a partire dal 3 settembre.
Freschissimo di stampa ‘L’ombra di quel che eravamo’ sarà presentato nel corso di un incontro, ad ingresso libero, promosso dal Comune di Capannori in collaborazione con la Provincia di Lucca coordinato da Ilide Carmignani, capannorese, traduttrice italiana di Sepùlveda, e che vedrà la partecipazione, oltre che del grande scrittore cileno, dello scrittore Bruno Arpaia.
Un appuntamento culturale di rilievo con la grande letteratura contemporanea, con il ritorno del grande scrittore cileno sul territorio lucchese dopo dieci anni, che è stato presentato stamani (24 agosto) con una conferenza stampa nella sede comunale, alla quale sono intervenute l’assessora alla cultura, Leana Quilici e la traduttrice italiana di Sepùlveda, Ilide Carmignani.
L’evento del 6 settembre si arricchirà della partecipazione dei ‘Modena City Ramblers’, la famosa band emiliana che curerà l’accompagnamento acustico della serata eseguendo anche alcuni brani scritti dallo stesso Sepùlveda con il quale sono legati da rapporti di amicizia. I Modena City Ramblers attualmente sono in tour con ‘Onda Libera’, il loro undicesimo album, del quale potrebbero eseguire alcuni pezzi.
‘L’ombra di quel che eravamo’ narra la storia di tre amici che si danno appuntamento in un magazzino di Santiago del Cile. Li accomuna l’antica militanza tra i sostenitori di Salvador Allende e uno sguardo amareggiato sulla vita. La città è molto cambiata e anche loro non sono più gli stessi: c’è chi ha una valvola saltata in seguito a un soggiorno obbligato in un centro di tortura, chi ha perso la splendida chioma alla Jimi Hendrix, chi ha messo su una ragguardevole pancia. In un romanzo commovente e ironico Sepùlveda mette in scena personaggi straordinari con un lungo inventario delle perdite e tante delusioni sulle spalle: l’ombra di quel che erano da giovani, ma ancora capaci di ideali e di speranza.
Luis Sepùlveda nato in Cile nel 1947, nel 1969 vince il premio Casa de Las Americas con il suo primo libro di racconti “Crònicas de Pedro Nadie”. In patria viene espulso dalla Gioventù comunista e se ne va di casa. Si arruola nell’Ejército de Liberaciòn Nacional e parte come combattente per la Bolivia. In seguito, tornato in patria e diplomato regista teatrale, si dedica al teatro e alla radio, scrive racconti, entra a far parte della struttura militare del Partito socialista e della guardia personale di Allende. Nel 1973 il generale Pinochet attua il colpo di stato e Sepùlveda viene arrestato e portato alla caserma di Tucapel, dove per sette mesi viene interrogato e torturato. Nel 1976, grazie all’intervento di Amnesty International gli vengono concessi gli arresti domiciliari.
Catturato nuovamente viene condannato all’ergastolo per alto tradimento. Ancora una volta grazie ad Amnesty International e ad una legge che permette di commutare la pena dell’ergastolo in esilio, nel 1977 viene accompagnato all’aeroporto di Santiago con un visto per la Svezia e un posto da professore di drammaturgia all’Università di Uppsala. Durante lo scalo a Buenos Aires decide di non lasciare il Sud America e inizia un pellegrinaggio per i vari stati latino-americani che termina in Ecuador. Successivamente si trasferirà ad Amburgo e poi in Spagna dove vive attualmente. Scrittore pluripremiato ha scritto anche parecchi racconti per bambini tra cui il celebre “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Tra i suoi romanzi: ‘Diario di un killer sentimentale’, ‘Rose di Atacama’, ‘La frontiera scomparsa’, ‘Incontro d’amore in un paese in guerra’, ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, ‘Jacare’, ‘Un nome da torero’.
Ilide Carmignani lavora da vent’anni come traduttrice e consulente editoriale. Fra gli autori da lei tradotti. Oltre a Sepùlveda, ci sono Gabriel Garcia Marquez, Mayra Montero, Pablo Neruda, Octavio Pa, Jorge Luis Borge, Luis Cernuda, Carlos Fuentes, Almudena Grandes. Nel 2000, ha ricevuto il I premio di Traduzione Letteraria dell’Instituto Cervantes. Cura per la Fiera del Libro di Torino gli incontri sulla traduzione e organizza, insieme a Stefano Arduini, le “Giornate della traduzione letteraria” all’ Università di Urbino. Da quattro anni conduce per il Pisa Book Festival la Tavola Rotonda sulla traduzione letteraria. E’ autrice del libro “Gli autori invisibili”.
Modena City Ramblers(anche nella forma abbreviata MCR) sono un gruppo musicale italiano nato nel 1991.Autodefiniscono il loro genere musicale come combat folk, dichiarando sin dall’esordio un amore incondizionato per il folk irlandese, le cui sonorità rimangono anche dopo il passaggio ad altri generi, in particolare il rock. Sin dai tempi in cui suonano solo musica irlandese, i Modena City Ramblers, come già i Pogues, utilizzano brani strumentali della tradizione popolare (irlandese, scozzese, celtica e poi anche klezmer, balcanica, italiana) come basi per loro brani, come riff o come assolo. Al loro attivo hanno 11 album, tra cui, ‘Terra e Libertà’, ‘Appunti Partigiani’, ‘Dopo il lungo inverno’, ‘Bella Ciao’.
La band è composta da Arcangelo “Kaba” Cavazzuti, Franco D’Aniello, Massimo ‘Ice’ Ghiacci, Francesco ‘Fry’ Moneti, Davide ‘Dudu’ Morandi, Betty Vezzani, Roberto Zeno, Leonardo Sgavetti.
Capannori, 24 agosto 2009
23 Dicembre 2024