Lo studio della Cgil sugli effetti fiscali del maxiemendamento. Una perdita secca di reddito che andrà dai 1200 ai 1800 euro l’anno per famiglia. La seconda gamba della stangata saranno i ticket
Manovra, i lavoratori pagheranno 1.800 euro in più
“L’ultima stesura della manovra del governo conferma e peggiora la pesantezza delle misure fiscali nei confronti dei lavoratori e dei pensionati. Quella che avrebbe dovuto essere una clausola di salvaguardia è diventata parte della manovra e si tradurrà in una perdita secca di reddito che andrà dai 1200 ai 1800 euro l’anno per famiglia. Il governo che aveva fatto del taglio delle tasse il suo cavallo di battaglia, ora aumenta proprio quelle dei lavoratori”. Lo afferma Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, il cui dipartimento economico ha prodotto oggi uno studio sulle ricadute del maxiemendamento votato dal Senato.
Secondo la Cgil si dovevano scegliere strade alternative per trovare le risorse necessarie: un piano straordinario contro l’evasione fiscale che ne programmi la riduzione strutturale introducendo norme più restrittive sulla tracciabilità (oltre 500 euro) e incrociando tutte le banche dati esistenti; l’aumento immediato della tassazione sulle rendite finanziarie; l’introduzione di una imposta sulle grandi ricchezze; una vera lotta al sommerso rendendo il “caporalato” reato penale e con nuove norme sugli appalti; assunzione dei beni comuni e dei temi del welfare come elemento qualificante della crescita del paese, producendo per questa via un’economia di spesa e un sostegno alla crescita.
Quindi una politica di riequilibrio della spesa per il Sud e un diverso utilizzo dei Fondi strutturali, non appannaggio del governo ma risorse necessarie a contrastare oltre il divario, la divaricazione, sociale ed economica del Paese; un serio provvedimento sui privilegi della politica riducendo il proliferare delle strutture che rappresentano duplicazioni e con una generale politica di moralizzazione dei rapporti tra Pubbliche amministrazioni e imprese oltre che delle spese relative all’esercizio delle funzioni di rappresentanza.
Il sindacato ha anche calcolato quanto l’introduzione del ticket, pari a dieci euro per ogni ricetta per esami e visite specialistiche, oltre al ticket sulla prestazione, incrementi le prestazioni. Si va da una ecografia addominale inferiore, dal costo di 32,05 euro, che con il super ticket fisso sulla ricetta schizza a 42,05. E così via: un’ecografia mammella passa da 35,90 a 45,90; un elettrocardiogramma da 11,65 a 21,65; un fundus oculi da 7,75 a 17,75; Rx al torace da 15,50 a 25,50; l’esame allergologico strumentale da 6,04 a 16,04; l’emocultura da 26,45 a 36,45.
Rassegna
23 Dicembre 2024