Il 1° luglio nel centro storico di Mantova è approdato il nuovo sistema di raccolta porta a porta. A partire da settembre 2013 il sistema sarà attivo su tutto il territorio comunale. In parallelo è stata avviata l’inbtroduzione di un sistema di tariffa puntuale basato sul numero di conferimenti dell’indifferenziato.
«Il servizio viene espletato in modo differente a seconda delle zone – ha spiegato Mariella Maffini, assessore comunale all’Ambiente -. In centro l’indifferenziato è conferito nei sacchetti, nei quartieri periferici invece nei cassonetti. I contenitori del residuo sono stati dotati di microchip che serviranno a calcolare il numero dei conferimenti». I risparmi arriveranno fin da subito? «La valutazione del risparmio sarà fatta con l’avvio a regime del nuovo sistema e in base al numero dei conferimenti – ha affermato l’assessore -. Quest’anno ci sono stati importamti investimenti che tuttavia peseranno solamente tra il 6 e l’8% in più. Questi investimenti prevediamo che saranno ammortizzati nel corso di sette anni per i mezzi e di quattro-cinque anni per i contenitori».
Com’è nata la decisione di applicare la tariffa puntuale? «Il Comune applicava già una tariffa con il metodo presuntivo – ha spiegato Mariella Maffini -. Con il passaggio al porta a porta c’erano le condizioni per misurare il rifiuto indifferenziato. Per quest’anno ci limiteremo al rifiuto residuo, tuttavia, c’è l’opportunità di misurare tutti i rifiuti: l’applicazione della bande magnetiche alle altre frazioni sarebbe tutto sommato agevole».
Con l’avvio del nuovo sistema di raccolta sono sorte alcune proteste inaspettate. «Quello che abbiamo riscontrato in questa prima fase – ha evidenziato l’assessore – è la nascita di gruppi di cittadini che chiedono di tornare ai cassonetti e alle isole ecologiche». Il servizio di raccolta prevede, tra le altre cose, ritiri ad hoc per ristoranti e bar, per imballaggi in cartone e per le abitazioni di anziani e disabili. «Nonostante ciò – fa notare Mariella Maffini – è nato un comitato a cui danno fastidio i sacchetti per strada. Hanno già manifestato pubblicamente il loro dissenso al grido “Differenziata sì ma non così”».
«Ho operato in diverse realtà d’Italia – continua l’assessore – ma questa situazione è singolare. Mi trovo disorientata. C’è persino un’associazione in difesa delle persone non vedenti che ci accusa di lesione di diritti e la creazione di barriere architettoniche».
La città lombarda ha circa 47 mila abitanti. L’applicazione del modello Mantova ad una grande metropoli è possibile? «Direi proprio di sì – ha risposto l’assessore -. Oggi i sistemi di riconoscimento sono molto diffusi e i sistemi di lettura sono molto semplificati. È possibile andare a misurare sia il rifiuto residuo che quello differenziato. Il sistema informatico registra gli svuotamenti e in linea teorica si potrebbe permettere ai cittadini l’accesso al sistema in modo da controllare il numero di svuotamenti» ha concluso Mariella Maffini.
23 Novembre 2024