Novità sul fronte delle plastiche da avviare al riciclo: nella differenziata anche piatti e bicchieri monouso. E’ la proposta del Corepla
Il Consiglio di Amministrazione di Corepla (il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica) lo scorso primo luglio ha deliberato alcune novità in materia di contributo ambientale Conai e di estensione dello stesso contributo a frazioni plastiche non facenti parte della famiglia degli imballaggi.
La buona notizia è proprio quest’ultima: Corepla ha proposto l’applicazione del Cac (il contributo) alle stoviglie monouso in plastica come piatti e bicchieri, fino ad oggi escluse in quanto non imballaggi. Indipendentemente dal canale di vendita, con questo passo Corepla estende finalmente la raccolta differenziata della plastica a piatti e bicchieri utilizzati dal circuito domestico (secondo i dati forniti dallo stesso Corepla, con un gettito molto alto nel sud del Paese) come dalla ristorazione collettiva. Questa decisione è un primo passo per superare quello scoglio, proprio concettuale, che a volte rende incomprensibile ai cittadini il motivo di certe scelte: perché una vaschetta sì e un bicchierino di plastica no nel contenitore multimateriale? Lo sanno bene i call center delle aziende di gestione, che da sempre si sentono chiedere quotidianamente dai loro utenti di servizio quale sia l’arcano motivo di questa decisione che a loro risulta assurda (sempre di plastica si tratta!) e per i quali la risposta che normalmente ricevono (legata ai concetti di “imballaggio” e “contributo ambientale Conai”) fa risultare la vicenda ancora più criptica.
La decisione di Corepla, operativa dal prossimo anno, potrebbe essere una prima apertura alla famiglia degli oggetti di uso quotidiano in plastica (più larga delle sole stoviglie, come i giocattoli, le grucce degli abiti, le custodie dvd e cd, alcune frazioni di cassette, etc.) che ad oggi non vanno alla differenziazione, pur essendo costituiti da plastiche analoghe a molti imballaggi e che in fase di avvio al riciclo non danno i problemi che invece si verificano con i biopolimeri quando agli impianti di riciclo sono miscelati a plastiche classiche.
Ma se si allarga la platea delle plastiche che accedono , ecco che si deve ridurre il Cac unitario (il contributo ambientale Conai, lo strumento economico che rappresenta la forma di finanziamento per ripartire tra produttori e utilizzatori i costi della raccolta differenziata, del recupero e del riciclo degli imballaggi) a queste riconosciuto nel percorso di raccolta differenziata: e questa è la notizia negativa, poiché Corepla ha deliberato una nuova riduzione di 20 euro a tonnellata del contributo (che nel giro di due anni è sceso da 195 €/ton a 160€/ton a 140€/ton) così che dal 1° gennaio 2012 potrebbe scendere a 120€/ton. Potrebbe, perché entrambe le delibere di Corepla per diventare efficaci dovranno essere approvate dal CdA di Conai previsto per il prossimo 15 luglio.
Infine Corepla ha deciso destinare risorse economiche ad una campagna di comunicazione che valorizzi l’impegno ambientale dell’industria della produzione degli imballaggi in plastica, con l’obiettivo di contrastare le sempre più frequenti “…..campagne denigratorie che negli ultimi tempi hanno colpito in particolar modo sacchetti, contenitori per liquidi e articoli monouso….”. Legittimo ed opportuno, visto che non sono gli oggetti o i manufatti in sé a creare problemi, ma lo sono i comportamenti di chi non avvia al riciclaggio a creare l’impatto ambientale negativo. Semplificare sempre di più e allargare la “lista positiva” degli oggetti in plastica avviabili alla raccolta differenziata multimateriale e al successivo riciclo sarebbe la miglior campagna per contenere gli “abbandoni” e diminuire la presenza di frazioni estranee causate da incomprensioni o equivoci…
Greenreport
22 Novembre 2024