Diminuiscono i rifiuti urbani in Italia: scende dell’1% il valore della produzione nazionale arrivando tra il 2008 ed il 2009 a 32,1 milioni di tonnellate (circa 32,5 milioni di tonnellate nel 2008).
Diminuisce anche il pro capite: nello stesso periodo ogni abitante ha prodotto circa 9 kg in meno all’anno, ( circa l’1,6% in meno), per un valore complessivo di circa 532 kg per abitante.
Cresce invece la raccolta differenziata: il Nord (48%) sfiora l’obiettivo del 50%, ma il Centro e il Sud, anche se in crescita, rimangono lontani dall’obiettivo (24,9% e 19,1%).
A fare davvero la differenza è il Trentino Alto Adige con il 57,8%, a cui segue il Veneto con il 57,5%.
Al sud, bene la Sardegna che raggiunge il 42,5% di raccolta ma, tra le regioni del Mezzogiorno, è la Campania con il 29,3%, a registrare la crescita più rilevante.
Il Molise (10,3%) supera per la prima volta la soglia del 10%, mentre il dato siciliano è ancora inferiore a tale valore. Tra le città con più di 150 mila abitanti, oltre a Reggio Emilia che con il 49,9% raccoglie e differenzia la percentuale maggiore di rifiuti, superano il 45% Modena (47,4%), Ravenna e Parma (entrambe con il 45,2%). Per la prima volta, Roma e Genova oltrepassano la soglia del 20%;buono anche il risultato raggiunto dalla città di Napoli (18,3%), quasi il 10 % in più rispetto al 2008.
Discariche: l’Italia – al 40,6% – è ancora oltre la media europea del 38%. Il Sud, in controtendenza rispetto alle altre macroaree, aumenta la quota di 92 mila tonnellate (+1,4%), nonostante i consistenti miglioramenti della Sardegna dove lo smaltimento in discarica passa dal 52% al 42% e dell’ Abruzzo che segna un 60% rispetto all’80% del 2008. Sempre più alti i costi per gli italiani. Nel 2008 ogni persona ha speso 138,22 euro per lagestione dei rifiuti urbani (158,43 euro nei grandi centri e 100,80 nei piccoli), mediamente il 5,1% in più rispetto al 2007.
24 Novembre 2024