Il provvedimento era nell’aria da diversi giorni e oggi è arrivato. La Regione Toscana ha proclamato ufficialmente lo stato di emergenza per la siccità. Del resto i dati sul periodo che ci siamo lasciati alle spalle non lasciano spazio a dubbi.
Il 2011 è stato un anno decisamente secco: in Toscana sono cadute fino al 40% in meno di piogge rispetto alla media. Le sorgenti collinari e montane presentano già regimi estivi, le falde costiere sono in sofferenza e molti corsi d’acqua superficiali sono in secca. Gli invasi principali della Regione sono mezzi vuoti.
Bilancino attualmente ha un volume utilizzabile di soli 26 milioni di m3 (sui 69 di massimo invaso), Montedoglio 24 milioni utilizzabili (su 72 milioni di massimo invaso), all’invaso dell’Astrone (Chianciano), rimane acqua per soli 3 mesi. Le nevicate poi hanno fornito un contributo modesto (per ogni 10 cm di neve corrisponde un apporto di pioggia di circa 1 cm) al valore atteso di piovosità media, anche dove sono stati registrati 100 cm di neve.
«La carenza di acqua è ormai conclamata – ha dichiarato il presidente Enrico Rossi – Ha piovuto pochissimo fin dall’anno scorso, gli invasi sono in sofferenza e le previsioni non lasciano prevedere precipitazioni in grado di recuperare. Dobbiamo quindi far fronte con misure urgenti alla situazione: oggi stesso deliberiamo di dare a Fidi 20 milioni per costituire un fondo di garanzia che consentirà di garantire investimenti per 118 milioni di euro, destinati a interventi di emergenza e per ridurre le perdite della rete idrica, che oggi ammontano al 30%.
Scriverò ai sindaci invitandoli ad emettere le ordinanze di igiene sanitaria per limitare i consumi e accelerare l’esecuzione di interventi urgenti. Renderemo più rapide le procedure per scavare nuovi pozzi, dobbiamo proseguire e accelerare la realizzazione dei piccoli invasi. Entro 15 giorni avremo il progetto completo».
Da quanto si evince dalle parole del presidente questa situazione ha un risvolto positivo: ha fatto prendere coscienza di quella che nei prossimi anni sarà una criticità che ad ondate si trasformerà in emergenza e a cui è necessario trovare risposte di adattamento. Del resto in meno di dieci anni questa è la terza annata in cui si verifica un’emergenza (2003-2007-2012).
Bene quindi investire risorse per infrastrutture che vanno ben inserite sul territorio a fronte di un’attenta analisi costi-benefici e che comunque non si realizzano dall’oggi al domani. Quello che invece è possibile fare da subito con risvolti positivi anche per la crisi in corso, è porre maggiore attenzione ai consumi tornando a buone pratiche che appartengono al passato, dimenticate dalle generazioni che hanno avuto da sempre l’acqua in casa, disponibile con una semplice apertura del rubinetto.
A tal proposito la Regione lancerà anche una campagna di comunicazione per sensibilizzare la popolazione sulla criticità della situazione ed incentivare l’adozione di buone pratiche per un corretto uso delle risorse idriche. Si prevedono materiali di comunicazione diffusi tramite bolletta, spot radiofonici, informazioni su internet e sulla stampa quotidiana.
«Molto può cambiare – ha continuato Rossi – se cambiano i comportamenti individuali. Dobbiamo passare da una reazione alla situazione contingente a un progetto più complessivo, almeno di legislatura. Dobbiamo mettere subito in campo interventi di urgenza, ma anche mettere questi temi al centro delle nostre politiche regionali per la tutela dell’ambiente, del territorio rurale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per la chiusura dei cicli industriali dell’acqua e di quello delle biomasse e per l’utilizzazione dei fondi comunitari».
La siccità intanto sta già mettendo in crisi l’agricoltura (ad oggi ammontano a circa 60 milioni di euro i danni al settore) «Danni – ha precisato l’assessore Gianni Salvadori – che al momento riguardano principalmente seminativi e cereali, che potranno ridursi in caso di piogge. I problemi più grossi potrebbero invece riguardare la produzione di olio e il vivaismo, che da solo rappresenta il 30% del Pil agricolo regionale».
Per far fronte a questa situazione sono stati stanziati tre milioni di euro per la manutenzione straordinaria e il ripristino dei “laghetti”, piccoli invasi idrici multifunzionali che in tempi di siccità possono costituire una efficace risposta alle necessità dell’agricoltura.
E’ un provvedimento importante che arriva con qualche anno di ritardo come evidenziato indirettamente da Giampiero Maracchi del Lamma «Nel 2006 fu effettuato un censimento da cui risultò che il territorio toscano era dotato di 2462 piccoli invasi, la cui capacità complessiva era pari a quella del grande invaso di Bilancino. Oggi questa risorsa in parte non utilizzabile per mancanza di manutenzione, viene ripresa in considerazione, nonostante gli ostacoli frapposti dalle autorità europee che considerano l’irrigazione consentita da questi piccoli invasi come foriera di eccedenze produttive». Salvadori su questo aspetto ha invece ribadito che l’irrigazione permessa dai laghetti potrà essere indispensabile per mettere al sicuro l’esistenza stessa delle colture toscane.
L’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini ha poi aggiunto che la Regione supporterà il piano di azione annunciato oggi con una verifica sugli strumenti anche legislativi più adatti. «Mi riferisco in particolare a una riedizione della legge 29 del 2007 sulle norme per l’emergenza idrica che, tra le altre cose, permetterà l’accelerazione di opere urgenti e utili per fronteggiare l’emergenza rendendo più certa, efficace e celere l’attuazione del piano. Inoltre sarà emanato un Regolamento regionale che ottimizza l’uso delle acque per fini diversi dall’idropotabile e disciplina le attività. Insieme alle Province valuteremo infine nuove misure di contenimento anche per le concessioni già rilasciate soprattutto in vista dell’estate, la stagione più critica ma anche quella in cui c’è maggiore richiesta di acqua» ha concluso Bramerini.
Per quanto riguarda gli scenari di medio periodo, il Lamma non porta buone notizie: anche se nei mesi aprile-giugno piovesse come nella media, vista l’elevata evapotraspirazione non si avrebbero grandi benefici per le falde il che significa che sul territorio problemi di approvvigionamento si verificheranno comunque. Invece per l’agricoltura l’acqua primaverile potrebbe portate giovamento. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni, intanto speriamo che le previsioni, che per domani danno pioggia sulla Toscana, si rivelino azzeccate.
Green Report
22 Novembre 2024