Poco più che quarantenne, Shai Agassi è considerato uno degli uomini più influenti e innovativi del momento in ambito green, soprattutto per quanto riguarda il tema dei cambiamenti climatici. La ragione è semplice: qualche anno fa il giovane imprenditore israeliano ha ideato un nuovo modello di trasporto sostenibile, rivoluzionando il concetto di auto elettrica.
L’innovazione introdotta da Agassi non si affida soltanto alle migliorie tecniche e all’avanzamento della ricerca sulle auto elettriche in termini di motori e batterie ma – e qui sta l’aspetto rivoluzionario – presuppone la creazione di un’intera rete di infrastrutture, servizi, convenzioni con i fornitori di energia elettrica e sgravi fiscali da parte dei governi nazionali. Sarà questa rete nel suo complesso, insieme ad alcune migliorie tecniche semplici e graduali, a rendere praticabile e addirittura conveniente l’adozione in massa del trasporto elettrico, con buona pace di chi intende puntare ancora sui combustibili fossili. Questo almeno è il sogno di Agassi.
L’idea è nata non prima del 2005, quando Agassi, allora poco più che trentenne, partecipava al Forum of Young Global Leaders in qualità di rappresentante della SAP, colosso mondiale del software. Tra le questioni sollevate dai relatori, la più condivisa e dibattuta fu la preoccupazione per il futuro del pianeta, riassunta nell’obiettivo di elaborare dei modi per “rendere la terra un posto migliore” entro il 2020.
Se per molti partecipanti si trattò solo di un’occasione per riflettere sul futuro e magari per apportare qualche miglioramento ai sistemi produttivi delle relative aziende, Agassi prese la cosa molto sul serio e iniziò ad approfondire il tema del cambiamento climatico, uno dei problemi più pressanti per il prossimo futuro.
Accumulò informazioni sull’argomento e ne trasse una conclusione precisa: per rendere la terra un posto migliore il passo fondamentale era di liberarsi di un sistema di trasporto basato sui combustibili fossili. L’alternativa non erano nuove forme di combustibile ma l’uso di veicoli elettrici, caricati con energia da fonti rinnovabili.
Nel 2007, abbandonata la SAP, Agassi fonda Better Place Project, un’azienda interamente dedicata al progetto del trasporto elettrico. La Better Place non produce auto né energia ma mette a punto progetti di trasporto elettrico e li realizza grazie alla collaborazione di case automobilistiche, governi nazionali e grandi gestori di energia. Tutto questo è reso possibile da un fondamentale “ingrediente segreto”: la determinazione e la vera e propria visionarietà del fondatore, un oratore convincente con una fiducia incrollabile nella realizzabilità delle sue idee.
Il trasporto elettrico della nuova era, così come lo immagina Agassi, si basa sulle electric avenue, una combinazione di infrastrutture e di dispositivi elettronici per assistere gli automobilisti: una rete capillare di parcheggi dotati di punti di ricarica, unita ad un sistema satellitare che permette di monitorare costantemente la posizione di un’auto e la sua riserva di energia, in modo da segnalare ogni volta il punto di ricarica più vicino.
L’idea è quella di poter ricaricare l’auto dappertutto, mentre si è al lavoro, durante una cena da amici o nell’ora di palestra, parcheggiandola di fronte al punto di ricarica più vicino. Un braccio meccanico potrebbe permettere di caricare la batteria senza fatica e soprattutto senza sporcarsi i vestiti con i cavi! In caso di emergenze, deviazioni impreviste o tragitti molto lunghi, in alcune speciali stazioni di servizio sarà possibile sostituire direttamente le batterie esauste con altre cariche, in pochi minuti e senza spese aggiuntive: l’auto viene sollevata su una piattaforma e la sostituzione è interamente meccanizzata. Questa non è fantascienza perché già alcune aziende propongono sistemi simili
Lo stato di Israele ha già aderito al progetto nel 2008, permettendo alla Better Place di realizzare il suo primo complesso di auto elettriche e relative infrastrutture. Sono poi arrivate importanti commissioni dalla Danimarca, dall’Australia e da alcuni stati americani, primi fra tutti la California – lo stato più ambientalista degli USA – e le Hawaii, mentre il Giappone ha richiesto un parco taxi con il sistema di sostituzione delle batterie. Il gruppo Renault-Nissan è stato il primo, tra le case automobilistiche, ad aderire attivamente al progetto di Agassi ma nuovi accordi sono stati siglati anche con i produttori di auto cinesi.
21 Dicembre 2024