Il Consiglio di amministrazione Conai ha deliberato l’applicazione del contributo ambientale a piatti e bicchieri in plastica monouso a partire dal 1° luglio 2012. Intervista di Eco dalle Città a Gianluca Bertazzoli, responsabile comunicazione e relazioni esterne Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica)
Dal 1° luglio piatti e bicchieri dovranno essere gettati nei contenitori della plastica?
Siamo arrivati ad una definizione dal lato contributivo ed è in corso un confronto collaborativo con Anci per trasformare questa modifica contributiva in una modifica sull’apertura della raccolta a piatti e bicchieri di plastica. Se va bene, il via libera speriamo di averlo prima di luglio. Diciamo che la deadline è il primo luglio se riusciremo a trovare una soluzione che vada bene a tutti. E’ in corso con Anci un confronto che sta andando positivamente. Speravamo di partire il 1° gennaio ma il Conai ha chiuso la discussione lo scorso novembre. Poi c’era da parlare con Anci su come trasformare la decisione in un allargamento della raccolta. Grossi problemi non dovrebbero essercene. Speriamo quindi di partire anche prima di luglio.
In base a quanto scritto nell’informativa Conai, il contributo ambientale non viene però applicato a tutti i soggetti. Ci può spiegare cosa significa?
Questo era il problema di base. Piatti e bicchieri sono imballaggi se vengono usati per contenere e somministrare bevande e cibi. Non sono imballaggi se vengono usati per fini privati, se ad esempio in casa mangiamo nei piatti di plastica, quello non è un imballaggio. Se invece mangio ad una sagra o in una mensa il piatto che mi viene dato è un imballaggio anche se è esattamente lo stesso piatto che possono comprare al supermercato. Questa era la grossa difficoltà per piatti e bicchieri dal punto di vista contributivo. Poi rispetto alla raccolta ci sono tutte le criticità dal punto di vista pratico.
Quali sono le criticità pratiche?
La nostra grande paura, l’abbiamo già detto, è che la raccolta di piatti e bicchieri si trascini dietro del rifiuto organico. Anche da parte di Anci e Federambiente c’è questa preoccupazione. Su questo aspetto ci sarà bisogno di informazione e comunicazione. Bisognerà lavorare molto sulla sensibilizzazione, facendo capire alla gente che dovrà fare un piccolo sforzo: non si tratta di lavare piatti e bicchieri ma di certo, come tutti gli imballaggi, vanno svuotati senza lasciare avanzi di cibo.
C’è il rischio di un aumento dei costi…
Non è solo un problema di costi. Dal punto di vista “economico-fiscale” c’è il pericolo che la raccolta diminuisca qualitativamente e quindi che diminuiscano i corrispettivi che i Comuni ricevono. Prima di tutto c’è un problema di natura igienico-sanitaria, trattandosi di avanzi di cibo. E’ un problema per gli addetti che lavorano negli impianti di selezione.
di Giuseppe Iasparra
Eco delle Città
22 Novembre 2024