Trasformare un prodotto di scarto, uno dei più problematici nel ciclo produttivo della cartiere in una materia prima da cui generare oggetti in palstica. L’idea è semplice: recuperare il pulper, prodotto di scarto delle cartiere, per trasformarlo in plastica. Si chiama Eco-Pulplast il progetto, presentato stamattina a palazzo Bernardini, che ha partecipato al bando Life Environment and Resource Efficiency, coordinato da Lucense, che mira a dimostrare la possibilità di riciclare lo scarto attraverso la realizzazione di un impianto dimostratore su scala industriale volto a testare una tecnologia innovativa di recupero di plastiche miste per la produzione di materiali e prodotti “plastica seconda vita”. Oltre ad essere un modello virtuoso di economia circolare e di simbiosi industriale, Eco-Pulplast, che durerà in tutto 30 mesi, rappresenta un esempio concreto e innovativo di quanto possa essere messo in atto a livello locale grazie alla collaborazione tra diversi soggetti del territorio. Partner dell’iniziativa sono la Selene, capofila, tra le aziende leader in Italia nel settore degli imballaggi flessibili in plastica e fortemente impegnata nel riutilizzo di plastica da recupero; Lucense, organismo di ricerca e soggetto gestore del Polo di Innovazione di Regione Toscana per il settore cartario, con al suo intero il laboratorio Cqc – Centro Qualità Carta, riferimento in Italia per l’industria cartaria; Serv.Eco., consorzio delle cartiere del distretto Cartario Lucchese, che opera su tematiche di interesse ambientale; Zero Waste Europe Foundation, rete europea di soggetti che aderiscono al principio dei rifiuti zero e presieduta da Rossano Ercolini, vincitore nel 2013 del Goldman Prize Award. se tutto andrà bene ovvero se il progetto verrà finanziato dallìaunione europea con oltre un milione di euro nei prossimi mesi, nel 2016 probabilmente potrebbero essere prodotti i primi manufatti con la plastica seconda vita dopo aver realizzato l’intera linea produttiva. Il primo prodotto che potrebbe essere realizzato con la plastica sono i pallet ovvero i pancali che oggi sono costruiti con il legno.
Il dato di partenza è che nel distretto cartario lucchese, il più grande d’Europa, che comprende circa 120 imprese, con oltre 6200 dipendenti, un fatturato di circa 3 miliardi e 850 milioni di euro l’anno e un indotto economico che si estende a diversi settori, la produzione di scarto di pulper – lo scarto industriae delle cartiere che utilizzano macero, ammonta a circa 100mila tonnellate l’anno, che viene smaltito in discarica o presso impianti di termovalorizzazione, con costi ambientali ed economici elevati e non più sostenibili si parla di circa 80/90 euro a tonnellata per il conferimento negli impianti di smaltimento.
A presentare l’iniziativa il direttore di Assindustria Romiti, il direttore di Lucense, Enrico Fontana, Rossano Ercolini per il centro di ricerca Rifiuti Zero e i rappresentanti delle aziende coinvolte. “Il tema della valorizzazione dei rifiuti del Distretto cartario – ha affermato Enrico Fontana, direttore di Lucense- è tra quelli prioritari indicati dalle cartiere nel documento strategico di Innopaper, Polo di Innovazione regionale per il settore cartario. Una grande sfida del nostro sistema produttivo per una leadership in tema di innovazione per la sostenibilità ambientale”. “Il nostro consorzio – ha confermato Vincenzo Muchetti, presidente di Serv.Eco. – è nato anni fa proprio per rispondere all’esigenza di trovare risposte adeguate alle criticità legate allo smaltimento dello scarto di pulper. Questo progetto potrebbe rappresentare per le cartiere della provincia un’alternativa ambientalmente più sostenibile ed economicamente meno onerosa degli attuali processi di smaltimento. Attraverso questa nuova tecnologia, gli scarti di un comparto produttivo diventano materia prima per un altro comparto”.
“Il progetto – ha affermato Rossano Ercolini di Zero Waste Europe Foundation – è l’esempio della fattiva collaborazione tra diverse realtà del territorio che, spesso contrapposte, hanno trovato nella partecipazione a questo bando il modo per unire le ragioni della innovazione produttiva con quelle della sostenibilità ambientale e del Progetto Rifiuti Zero. Puntare sul recupero di materia dallo scarto di pulper incontra in pieno il messaggio del Pacchetto per l’economia circolare approvato dalla Commissione europea e rappresenta anche la via per costruire nuove e positive relazioni territoriali, un tempo impensabili. Inoltre questo progetto risponde in modo preciso alle diretti dell’Unione Europea che invita sempre più spesso a pesnare i rifiuti come la miniera della società del futuro”.
“La nostra partecipazione al progetto – ha dichiarato Valter Severini di Selene – parte dall’esperienza maturata dal Gruppo con l’acquisizione del ramo d’azienda della Nuova Panzac di Marghera. L’obiettivo che ci siamo posti, tramite una serie di investimenti innovativi, è quello di nobilitare i nostri scarti e rimetterli in produzione, chiudendo il cerchio del riuso”.
Per realizzate il progetto inoltre le aziende coinvolte in particolare Selene hano anche viluppato nuovi brevetti industriali e macchinari che sono stati ripensati proprio per l’utilizzo del pulper come materia prima il pulper infatti è una miscela di prodotti di scarto di varia natura , la risoarsa da cui parte la trasformazione sono le pastiche che rimangono imprigionate in questa miscela attraverso il riuso della plastiche dle pulper parte tutto il ciclo produttivo pensato dagli imprenditori lucchesi. LuccaInDiretta
25 Novembre 2024