La Puglia finanzia il compostaggio collettivo. L’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro: “Con il progressivo diffondersi delle raccolte porta a porta i piccoli Comuni (meno di 4.000 abitanti) ridurranno significativamente i costi di gestione del servizio di igiene urbana mediante il conferimento della frazione organica in piccoli impianti di trascurabile impatto, il più vicino possibile ai luoghi di produzione”
I comuni con servizio porta a porta, molto distanti dagli impianti di compostaggio (come ad esempio le comunità montane del Gargano, della Daunia o della Murgia, oppure comuni del basso Salento), potrebbero risparmiare molte migliaia di euro grazie agli impianti di compostaggio di comunità. Il vantaggio cresce all’aumentare della distanza degli impianti di compostaggio. L’umido raccolto, infatti, grazie a questi piccoli impianti verrebbe trasformato in compost in loco, evitando così ai camion dedicati al trasporto dell’umido di percorrere centinaia di chilometri fino agli impianti di compostaggio, oltretutto pagando per il conferimento dell’umido.
D’altro canto il compostaggio di comunità elettromeccanico non può essere lasciato all’improvvisazione. Bisognerà curare nei dettagli l’organizzazione di questo servizio reso ai cittadini.
Eco dalle Città ha già curato l’argomento e a tal proposito rimanda ai seguenti articoli del giornalista Federico Vozza: “Compostaggio di vicinato: primo impianto inaugurato a Sant’Antonino di Susa” e “A Pracatinat la prima esperienza piemontese di compostaggio “di prossimità”.
L’importanza del compostaggio di comunità è stata avvertita anche in Puglia. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro ha presentato oggi la delibera approvata dalla Giunta Regionale. “L’incremento della raccolta differenziata potrebbe determinare, soprattutto per le realtà comunali con numero di abitanti inferiore alle 4mila unità, un eccessivo costo di smaltimento delle varie frazioni dei rifiuti urbani: per questo abbiamo inteso avviare una procedura che permetta a queste realtà di accedere a risorse dedicate a quello che definiamo compostaggio collettivo. Con 12,5 mln di risorse disponibili sui fondi PO FESR 2007-2013 invitiamo queste comunità a dotarsi di compostiere di comunità a cui conferire la frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata evitando i costi di accesso presso agli impianti”.
“Il potenziale contributo del compostaggio di comunità è fondamentale nell’ambito del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani; con il progressivo diffondersi delle raccolte domiciliari o ‘porta a porta’ i piccoli Comuni ridurrebbero significativamente i costi di gestione del servizio di igiene urbana mediante il conferimento della frazione organica in piccoli impianti di trascurabile impatto, il più vicino possibile ai luoghi di produzione. Il tutto – spiega Nicastro – contribuendo a valorizzare il riutilizzo in loco del compost (D. Lgs. 75/2010) e ad aumentare le possibilità di un cambio comportamentale dei cittadini. I comuni fino a 4mila abitanti potranno accedere a questa opportunità, dotarsi di una compostiera di collettività affidandola al proprio gestore dei servizi di igiene urbana abbattendo i costi di conferimento e, quindi, evitando che la differenziazione del rifiuto risulti eccessivamente onerosa per il cittadino”.
“Ci aspettiamo che i rappresentanti istituzionali dei comuni fino a 4mila abitanti approfitteranno di questa opportunità per le proprie comunità: avranno modo di incidere sensibilmente sulla pressione che i servizi di nettezza urbana e di conferimento del rifiuto esercitano sulle tasche dei propri concittadini ma, soprattutto, di avviare un percorso virtuoso in quei contesti per la gestione a km 0 della frazione umida attraverso la produzione di ammendante da riutilizzare sul posto. Si tratta di risorse economiche – conclude Nicastro – a sportello riservati a progetti realizzabili entro il mese di giugno prossimo”.
di Giuseppe Miccoli – Eco delle città
23 Novembre 2024