Si è svolta, a Roma, presso l’Auditorium del Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A,, la presentazione del Rapporto Legambiente Comuni Rinnovabili 2015 che esegue una mappatura dell’energia verde e dell’innovazione nelle reti energetiche italiane.
Acea Pinerolese Industriale S.p.A, azienda pubblica piemontese, è stata selezionata nel rapporto di Legambiente come buona pratica nel settore mobilità sostenibile per l’avvio, per la prima volta in Italia, della produzione di Biometano dai rifiuti organici cioè lo scarto umido che l’azienda piemontese tratta con un metodo unico nel suo genere. Con il biogas dal processo di trattamento dell’umido produce dal 2003 calore, energia elettrica e da ultimo compost di altissima qualità. L’upgrading o raffinazione che trasforma il biogas in Biometano è un processo sviluppato presso il Polo Ecologico Integrato che consentirà di offrire una alternativa rinnovabile di carburante per autotrazione ma sarà anche possibile l’immissione in rete per soddisfare il fabbisogno domestico per cucina e acqua calda e per il riscaldamento delle case, nonché per alimentare le industrie. Caso quest’ultimo, nel quale Acea Pinerolese sta collaborando per alimentare con biometano lo stabilimento Zero Emission di L’Oreal a Settimo Torinese.
“La selezione di questo impianto quale eccellenza e buona pratica a livello nazionale da parte di Legambiente” – afferma Francesco Carcioffo, AD di Acea Pinerolese Industriale S.p.A. – “è per noi motivo d’orgoglio perché mette in evidenza la rilevanza sul piano ambientale della scelta che abbiamo operato a fine anni novanta con la creazione del Polo Ecologico Integrato. Tale menzione nel Rapporto Comuni Rinnovabili sottolinea la virtuosità del metodo di trattamento dell’organico adottato per una valorizzazione efficace e corretta sul piano ambientale della risorsa del rifiuto organico. Scelta che, oggi, è in grado di produrre benefici all’attenzione internazionale per l’avanguardia tecnologica sul fronte delle energie rinnovabili”. L’azienda è pronta per l’immissione in rete del biometano già dal 2014 e sarà concretamente possibile a livello nazionale, come già stabilito dal Decreto Ministeriale 5 dicembre 2013, non appena saranno definite tutte le procedure per il rilascio degli incentivi e altre normative attuative di carattere fiscale e tecnico.
L’impianto dove si ottiene il biogas e il compost è il Polo Ecologico Integrato di Acea Pinerolese dove arrivano i rifiuti organici da raccolta differenziata di numerose città, Torino inclusa, (per un totale di un terzo dei rifiuti della Provincia di Torino). Qui vengono trattati con un metodo unico e privo di impatti ambientali, brevettato da Acea Pinerolese. Il biogas, da cui si ottiene poi il biometano, è tecnicamente sviluppato dalla digestione anaerobica ad inizio del trattamento del rifiuto organico e viene totalmente captato e stoccato all’interno di un gasometro. Con quest’ultimo prodotto, cioè il biogas, già da decenni si produce, attraverso la cogenerazione, energia termica ed elettrica rinnovabile. Entrando nel dettaglio il biogas proviene in massima parte dal processo di trattamento anaerobico dei rifiuti organici, ma viene integrato con quello convogliato dalle condotte di captazione della vicina discarica collegata al Polo ecologico (laddove il biogas proviene dai rifiuti organici non differenziati dai cittadini e finiti in discarica che si biodegradano in tempi prolungati invece che in poche settimane come all’impianto di trattamento) e dall’attiguo depuratore che tratta le acque del collettore di valle.
Nel dettaglio ogni anno vengono valorizzati con metodo anaerobico e inodore, 50.000 tonnellate di rifiuti organici che corrispondono alla produzione di 800.000 individui. Questo permette di produrre energia termica con la quale si tele riscalda l’intera struttura e una parte della città di Pinerolo per un totale annuo di 17 Gwh, pari il consumo di circa 2000 appartamenti. Ma non solo: nell’arco dei dodici mesi la produzione di energia elettrica è di 15 Gwh equivale al consumo di 4.000 appartamenti e consente di evitare la produzione di 100.000 tonnellate di Co2 la stessa quantità che si otterrebbe fermando il traffico autostradale 6.000.000 di auto per un’ora.
di Marilisa Romagno
22 Novembre 2024