Doha, nel 2012 scioglimento record del ghiaccio artico e moltiplicazione di eventi climatici estremi
La World meteorological organization (Wmo) ha presentato alla Cop18 Unfccc in corso a Doha il suo “Provisional annual statement on the state of the global climate” che conferma le forti preoccupazioni emerse da altri studio di Banca Mondiale ed Unep: «Gli anni dal 2001 al 2011 fanno parte dei più caldi mai registrati» e il periodo gennaio-ottobre 2012 è il nono più caldo mai registrato dall’inizio dei rilevamenti nel 1850: «La temperature media alla superficie del globo (terre emerse ed oceani insieme) per questo periodo presenta un anomalia stimata in circa 0,45°C (0,81°F) al di sopra della norma calcolata per gli anni dal 1961 al 1990 (14,2°C)».
Secondo la Wmo «I dieci primi mesi del fanno pensare che, con ogni probabilità, quest’anno non farà eccezione malgrado l’influenza, all’inizio del periodo, dal fenomeno de La Niña che ha normalmente l’effetto di raffreddare il clima». Il 2012 è iniziato infatti con un episodio de La Niña di moderata intensità che era comparso già nell’ottobre 2011. La Niña ha fatto scendere la media mondiale delle temperature, ma quando il fenomeno si è esaurito, da aprile le temperature medie terrestri ed oceaniche hanno continuato ad aumentare mese dopo mese, colmando presto lo scarto rispetto alla norma: «La media semestrale per i mesi da maggio ad ottobre 2012 se classifica tra le quattro più elevate mai registrate per questo periodo dell’anno».
La dichiarazione provvisoria Wmo sullo stato del clima mondiale nel 2012 segnala anche «Uno scioglimento senza precedenti della banchisa dell’Artico ed una moltiplicazione degli estremi meteorologici e climatici in numerose regioni del mondo». Nell’area intorno al Polo Nord il calo dei ghiacci marini da marzo a settembre è stata di 11.830.000 km2, una superficie più grande degli Stati Uniti. Il 16 settembre la banchisa dell’Artico ha raggiunto il suo minimo stagionale: 3,41 milioni di km2, cioè la superficie più ridotta da quando si effettuano osservazioni satellitari. «Inferiore del 18% al precedente minimo record osservato il 18 settembre 2007 – sottolinea il rapporto – la cifra di quest’anno rappresenta una diminuzione del 49%, cioè circa 3,3 milioni di km2 (circa la superficie dell’India), in rapporto alla media delle minime stagionali per il periodo 1979-2000».
Il segretario generale della Wmo, Michel Jarraud, ha spiegato a Doha che «La variabilità naturale del clima è dovuta a fenomeni come El Niño e La Niña che hanno un’incidenza sule temperature e le precipitazioni a scale stagionali ed annuali ma non rimette in causa la tendenza generale al riscaldamento a lungo termine imputabile ai cambiamenti climatici antropici. L’estensione dei ghiacci dell’Artico ha raggiunto un nuovo minimo record. La banchisa si è disciolta quest’anno ad un ritmo allarmante che mette in luce i problemi cambiamenti che si verificano negli oceani e nella biosfera. Il clima evolve sotto i nostri occhi, la cui concentrazione nell’atmosfera non cessa di aumentare, raggiungendo ancora una volta dei livelli record».
Il Provisional annual statement presentato a Doha precede il rapporto decennale sullo stato del clima mondiale, “2001-2010, A Decade of Extremes”, che la Wmo pubblicherà il 4 dicembre, anticipando che «Questo rapporto n mette in luce la tendenza al riscaldamento dell’intero pianeta, dei continenti e degli oceani durane il decennio scorso, sottolineandone le ripercussioni sulla salute, la sicurezza alimentare e lo sviluppo socio-economico». GreenReport
23 Dicembre 2024