La Regione Puglia aveva trasformato la società Acquedotto pugliese in ente pubblico, ora lo stop dal ministro Fitto. L’assessore Amati: “Un atto di guerra”
Il Governo Berlusconi contro l’acqua pubblica. Su proposta del ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto, il consiglio dei ministri ha bocciato la legge con la quale la Regione Puglia aveva reso pubblico l’Acquedotto pugliese. Un provvedimento con il quale il governatore Nichi Vendola aveva voluto far tornare alla sua antica origine l’acquedotto più esteso d’Europa, all’indomani del referendum dello scorso giugno che aveva difeso la natura pubblica dell’acqua. Ma la legge regionale 11 del 2011 per Fitto è incostituzionale perché non tiene conto della normativa statale che prevede per l’Acquedotto pugliese il vincolo della privatizzazione.
Per l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati si tratta di un atto di guerra contro tutti i pugliesi: “Il Governo nazionale – ha accusato – preferisce impugnare una legge regionale emanata nel rispetto della volontà dei cittadini italiani espressa col referendum, piuttosto che intervenire esercitando i suoi poteri legislativi per riordinare la materia nel senso indicato con la consultazione popolare”. La Puglia presenterà opposizione.
di PAOLO RUSSO
Repubblica
22 Novembre 2024