Nemmeno il terremoto ferma “Rifiuti ZERO”
Si è appena concluso la prima edizione del convegno internazionale “Zero Waste Florence Altermeeting”, organizzato dal Coordinamento Comitati Ato Toscana Centro, Zero Waste Italy, Zero Waste Europe e da Gaia (Global Alliance Inceneritor Alternatives). Nei tre giorni del convegno si sono succeduti più di sessanta esperti nazionali ed internazionali della gestione dei rifiuti.
Attenzione però: si sta parlando di Zero Waste una strategia economica e gestionale che abbandona definitivamente le pratiche di combustione, l’ incenerimento, il coincenerimento ( rifiuti bruciati nei cementifici o in impianti a combustione ), dando finalmente attuazione alle norme comunitarie che impongono il recupero dei materiali rispetto al recupero di calore/energia elettrica, e mettendo in soffitta il binomio tossico inceneritori-discariche.
La precisazione è d’obbligo perchè chi è per il ciclo integrato (a base incenerimento ) si appropria inopinatamente del termine per generare confusione. Uno degli interventi più applauditi dal folto pubblico presente nei tre giorni, è stato quello di uno psicologo dell’emergenza dell’ ANPAS (l’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze che
sostiene Rifiuti Zero) che ha illustrato come il campo dei terremotati di Mirandola, sia un cantiere ispirato alla strategia rifiuti zero, con raccolta differenziata, distributori di acqua (senza uso di bottiglie di plastica), riutilizzo degli avanzi di cucina in cibo per i cani, didattica ai bambini sulle buone pratiche della riduzione, del riuso, del riciclaggio dei rifiuti, che si ispirano alla circolarità dei cicli naturali. Mentre chi è per gli inceneritori, come lo sono la quasi totalità degli amministratori dell’ATO Toscana Centro, sposa l’obsolescenza programmata dei prodotti, l’uso e getta, lo spreco di
materia, la diffusione nell’ ambiente, nel cibo e nei corpi umani di nocività e sostanze dannose. In questo quadro Medicina Democratica e la Lega per la difesa del latte materno, sono intervenuti richiamando quello che è noto da anni sulla base di analisi e di prove scientifiche: l’incenerimento è una pratica arretrata che provoca danni alla salute delle persone, specie alle categorie più deboli, sia presenti che alle generazioni future.
Altermeeting ha proposto di dare attuazione alle norme comunitarie e nazionali che hanno come obiettivo la costruzione della società europea del riciclaggio e il risparmio della materia, attraverso la costituzione negli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) dei “Distretti della riduzione, del riutilizzo, del riciclaggio e della riprogettazione”, avviando così economie locali e aprendo filiere di nuovi lavori, non nocivi e creatori di ricchezza sociale.
Una proposta forte, del tutto originale ed innovativa, che riprende la nozione e la prassi dei distretti industriali ( Marshall, Becattini e economie a base territoriale ) dove il ruolo della comunità locale in termini di conoscenza, tradizioni tecniche e organizzative, creatività progettuale, partecipazione, messa al lavoro di nuovi saperi, assume una importanza decisiva, favorendo nuove relazioni sociali, ecologicamente fondate tra imprese, lavoratori e abitanti, costruendo buone nuove pratiche produttive ed economiche e nuovi fertili incontri solidaristici tra le persone.
I Distretti del riutilizzo, riciclaggio, riprogettazione si articolano in centri e reti di imprese del riciclaggio di materia senza combustioni, dove la comunicazione, l’ informazione e l’organizzazione sono più importanti degli impianti e delle macchine. Mentre le proposte per far fronte alla crisi economica e sociale in atto, si ostinano con una caparbietà degna di una causa migliore a puntare sul rilancio di grandi opere e di produzione di beni di consumo che distruggono territori e aumentano lo spreco, Altermeeting ha offerto un modo coerente di uscita dalla crisi : la creazione di comunità e la costruzione/gestione di nuovi beni comuni, come la materia, il reddito, la produzione di beni con un più lungo ciclo di vita. Un distretto del riutilizzo, riciclaggio, riprogettazione “armato” di buone pratiche e buoni incontri che hanno animato le giornate di Altermeeting : un imprenditore emiliano ha spiegato come riciclando lavatrici si possa creare una economia sostenibile, sia da un punto di vista economico, sociale che ambientale (il Borgo Ecologico di Marzabotto). Dalla plastica di peggiore qualità, il cd.plasmix, si possano ricavare manufatti che hanno un fiorente mercato, è il messaggio della Ri-Tecno. Pc Donato di Pisa, invece che buttarli, prolunga la vita dei computer. Zero Waste è uno stile di vita quotidiano, un modo di essere che va oltre la mera gestione dei rifiuti. Zero Waste favorisce pure il turismo: è quanto hanno dimostrato gli esponenti della rete vesuviana dei comitati ed il progetto Hotel rifiuti zero di Capri. Sono intervenuti anche tanti amministratori, “illuminati” e lungimiranti , fra i quali spiccano il sindaco di Greve in Chianti che si batte contro l’incenerimento, il sindaco di Agerola, che in un anno con tanta passione e lavoro è passato dal 30% di raccolta
differenziata al 70%! Il vice sindaco di Montespertoli ha rivendicato che chi sostiene che non c’è mercato per i prodotti riciclati dice volutamente il falso, per aprire la strada agli inceneritori, l’assessore all’ambiente di Capannori, un comune diventato ormai un punto di riferimento nazionale ed internazionale, ha parlato della tariffazione puntuale e di come in Europa gli inceneritori non sono più di moda, con gli alti tassi di RD raggiunti e la costante richiesta da parte delle industrie di materie prime da riutilizzare evitando la spesa per nuovi acquisti
Si è parlato di come salvaguardare il cd. Parco della Piana, liberandolo dall’inceneritore di Case Passerini e sostituendolo con uno dei Distretti del riutilizzo, riciclaggio, riprogettazione. Sono stati ricordati due medici recentemente scomparsi, il pediatra Giacinto Franco ed il medico igienista Michelangiolo Bolognini, che tanto hanno fatto in nome della salute delle popolazioni e della prevenzione primaria.
24 Novembre 2024