Usati per poche ore e poi gettati, facendo finire in discarica materie prime plastiche e cellulosiche di alta qualità. Sono i pannolini, che ora verranno recuperati grazie al nuovo impianto di riciclo di Contarina.
Realizzato nell’ambito del progetto Recall co-finanziato dall’Ue e in collaborazione con Fater, ha visto anche il coinvolgimento del Comune di Ponte nelle Alpi, che per primo ha aderito all’iniziativa e a quello dell’Istituto di Ricerca Ambiente Italia.
L’impianto permette di riciclare pannolini, pannoloni e altri prodotti assorbenti per la persona, ricavandone plastica e cellulosa di qualità. In questo modo è possibile avere a disposizione materie prime seconde da riutilizzare, evitando grandi quantità di rifiuti.
E’ partita la sperimentazione su scala industriale, che prevede il trattamento di 1.500 tonnellate annue di rifiuto nella sede aziendale di Spresiano. Il primo risultato sarà un risparmio di 1.950 metri cubi di materiale in discarica, seguito dalla conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica immesse nell’atmosfera, pari a 618.000 Kg all’anno.
“Questa sperimentazione rappresenta una grande opportunità per ridurre ancora di più la quantità di secco non riciclabile. Da 1 tonnellata di rifiuto si possono ottenere 350 kg di cellulosa e 150 kg di plastica” ha detto il presidente di Contarina Franco Zanata. “Questo nuovo impianto costituisce per Contarina e per i propri utenti un’ulteriore ed importante tappa nel raggiungimento dell’obiettivo sfidante di riciclare anche il non-riciclabile, che rappresenta la bussola delle nostre politiche di gestione dei rifiuti ispirate all’ecosostenibilità e alla massima efficienza”.
Il sistema, basato su una tecnologia innovativa sviluppata e brevettata da Fater, ricicla i prodotti assorbenti per la persona usati di tutte le marche, traendone plastica e cellulosa sterilizzate da riutilizzare per imballaggi, prati da golg, arredi urbani, in totale sicurezza grazie alla totale sterilizzazione.
“Si tratta di un’innovazione tecnologica e di sistema “made in Italy”, riconosciuta dalla Commissione Europea come Eco-Innovation nel 2011 (RECALL – ECO/11/304440), che rende riciclabile con provati vantaggi ambientali una categoria di prodotti tradizionalmente considerati irriciclabili”.
Di che sfida si tratta? L’obiettivo finale è l’eliminazione dello smaltimento dei prodotti assorbenti. Un settore da non sottovalutare, anche se poco conosciuto. Basti pensare che a livello nazionale i prodotti assorbenti sono pari a circa 900 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato. Oggi gran parte finisce in discarica (70%). Solo nella provincia di Treviso i prodotti assorbenti rappresentano circa il 27% del rifiuto non riciclabile.
Dopo la conferma dei test pilota, la sperimentazione avviata ieri dovrà definitivamente attestare la validità del processo di riciclo anche su scala industriale. A regime il sistema potrà trattare fino a 8mila tonnellate di rifiuto all’anno, servendo una popolazione di 800mila persone.
Francesca Mancuso-GrennBiz
22 Novembre 2024