Ridurre il debito? La contro manovra di “Sbilanciamoci!”
50 Miliardi in 3 anni per garantire diritti, lavoro e welfare.
È disponibile online il dossier della campagna Sbilanciamoci! per risanare l’economia senza colpire le fasce deboli e senza imporre misure restrittive di scarsa efficacia nel lungo periodo. Una breve rassegna delle misure della campagna per un’altra economia fa riflettere sull’importanza delle linee guida che potrebbero accompagnare un progetto serio e sostenibile.
“La manovra di Tremonti varata in queste ore dal governo affossa ancora di più il paese nella depressione economica, deprime le possibilità di ripresa dell’economia, fa pagare alla parte più esposta del paese il peso e le conseguenze di questa crisi”.
Non ci girano intorno gli economisti e gli studiosi che collaborano alla campagna Sbilanciamoci!, che dal 1999 elabora e diffonde strumenti di ricerca e di analisi critica per mobilitare la società civile verso un rovesciamento delle attuali priorità economiche. Il documento più recente è una contro-offensiva al decreto varato il 13 Agosto dal consiglio dei ministri per ristabilire il pareggio del bilancio nel 2014.
Il dibattito si è alimentato per tutta l’estate e ha fatto discutere soprattutto per i tagli previsti alla spesa pubblica, che dovrebbero, fra le altre cose, portare in cassa circa 47 miliardi di euro, distribuiti in 1,8 miliardi per quest’anno; 5,5 per il 2012, mentre il resto dovrebbe essere affrontato tra il 2013 e il 2014.
Sbilanciamoci! denuncia la scelta del governo di scaricare il grosso delle misure nel biennio in cui cade la data delle prossime elezioni legislative, ed esprime anzitutto una critica al metodo ed alle linee guida che sorreggono il decreto di Ferragosto. La manovra riflette, infatti, l’incapacità di rilanciare la domanda interna, garantendo adeguata protezione sociale e sostegno ai bassi redditi. A mancare nella strategia del governo è soprattutto un progetto ben articolato e coerente in grado di rilanciare l’economia in base ad un nuovo modello di sviluppo. Proprio questo è l’obiettivo di Sbilanciamoci!, che da anni pubblica dossier e approfondimenti alternativi, che mettono in primo piano i diritti dei cittadini alla salute, all’istruzione ed al lavoro.
Secondo Sbilanciamoci! è possibile profilare una contro-manovra da 50 miliardi di euro in tre anni intervenendo in modo mirato sui settori chiave in cui ricadono enormi sprechi a danno dei bisogni essenziali. Dunque i tagli ci sono, ma non colpiscono a caso pensioni, consumi pubblici e servizi sociali, bensì grandi patrimoni, consumi ecologicamente dannosi e grandi opere inutili. Vi sembra ancora troppo utopico o da ‘anime belle’? Considerate, allora, i seguenti dati tratti direttamente dal documento della campagna; si tratta solo di alcune delle proposte del contro-dossier:
di Elisa Magrì
Secondo Sbilanciamoci! è possibile profilare una contro-manovra da 50 miliardi di euro in tre anni
ENTRATE (O MINORI USCITE)
Politiche fiscali
Tassa patrimoniale
Si propone una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 3 milioni di euro. In questo modo potrebbero entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10miliardi e 500milioni di euro.
Progressività
Sbilanciamoci! propone l’aliquota del 45% per i redditi al di sopra dei 70.000 euro e al 49% l’aliquota oltre i 200.000 euro. Si potrebbero recuperare così 1 miliardo e 200 milioni che sarebbero soprattutto (per il 77%) a carico dei contribuenti al di sopra dei 200.000 euro annui. La stima potrebbe aumentare a causa dell’espansione della classe oltre i 200.000 euro a seguito delle misure anti evasione realizzate dal Governo.
Rendite
Oggi gli interessi sui depositi bancari vengono tassati al 27%, mentre gli interessi sulle obbligazioni, le plusvalenze e i rendimenti delle gestioni individuali e collettive subiscono un prelievo di appena il 12,5%. L’unificazione delle rendite finanziarie ha rappresentato per anni una delle priorità di politica fiscale promossa da Sbilanciamoci! e rappresenterebbe un importante risultato per la giustizia fiscale nel nostro paese. È possibile portare la tassazione di tutte le rendite al 23%, una soglia che ancora resta allineata con i grandi paesi europei e che non presenta quindi rischi di fughe di capitali. In questo modo sarebbe possibile ottenere almeno 2 miliardi di euro l’anno.
Riduzione della spesa pubblica
Riduzione stanziamenti grandi opere
Si propone l’abbandono della logica delle grandi opere a favore della ottimizzazione delle reti esistenti e del loro uso (con i necessari adeguamenti e potenziamenti), logica che nel recente passato è stata spesso tralasciata a favore di nuove infrastrutture, più costose, più impattanti, più incerte sotto il profilo attuativo. Il miglioramento sostanziale della qualità della pianificazione e progettazione delle opere pubbliche, basate su indagini e studi di fattibilità economico-finanziaria che consentano di compiere, contestualmente, un raffronto comparativo costi/benefici tra le varie soluzioni per scegliere quelle più efficaci, a minor impatto ambientale, economico, sociale. La campagna Sbilanciamoci! propone la riduzione degli stanziamenti previsti nei provvedimenti della manovra finanziaria per le infrastrutture. Si tratta di 3,850 miliardi in tre anni.
banchi scuola
700 milioni di euro. Questo si risparmierebbe dalla eliminazione dei sussidi pubblici alle scuole private
Riduzione delle spese militari
Chiediamo la riduzione di 4miliardi di euro della spesa militare che corrisponde a circa il 20% delle spese militari. Questo potrebbe avvenire grazie alla la riduzione degli organici delle forze armate a 120 mila unità, al contenimento delle spese per i sistemi d’arma, ad una integrazione – con economie di scala – dentro la cornice europea e delle Nazioni Unite, naturalmente prevedendo un ruolo delle Forze Armate legato ad autentici compiti di prevenzione dei conflitti e mantenimento della pace e rifiutando ogni interventismo militare.
Copy left
Sbilanciamoci! propone l’adozione del software libero da parte di amministrazioni centrali e locali potrebbe portare risparmi molto ingenti. Si otterrebbe un risparmio attorno ai 2 miliardi di euro l’anno sui costi delle licenze (di cui 680 milioni solo per le soluzioni Microsoft). I vantaggi non sarebbero solo economici ma anche quelli di un’eccezionale strumento di trasparenza amministrativa e di controllo della spesa.
Abolizione dei fondi alle scuole private e del buono scuola
700 milioni di euro. Questo si risparmierebbe dalla eliminazione dei sussidi pubblici alle scuole private. Si tratta di utilizzare le stesse risorse per rilanciare la scuola pubblica, intervenendo su quelle che sono le emergenze del sistema pubblico: il diritto allo studio, l’edilizia scolastica, la qualità dell’offerta formativa.
Riduzione costi della politica
Con il dimezzamento del numero dei senatori e dei deputati, il dimezzamento dei rimborsi elettorali alle forze politiche, la riduzione delle indennità di parlamentari nazionali e regionali al livello della Spagna ed altre misure legate al funzionamento della politica e della rappresentanza nelle istituzioni si calcola possa esserci un risparmio complessivo in tre anni di circa 4miliardi e 600milioni.
ENTRATE (O MINORI USCITE)
Welfare
Introduzione dei Livelli essenziali di Assistenza
Nonostante la Costituzione italiana prevede che l’assistenza sociale sia un diritto sociale per tutti i cittadini, così non è. Nello stesso tempo vi è una grandissima diversificazione nella erogazione dei servizi sociali a seconda delle Regioni e dei Comuni. Per questo Sbilanciamoci! propone lo stanziamento, su base capitaria, di 4,5miliardi di euro in tre anni per il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, l’introduzione dei LIVEAS (livelli essenziali di assistenza), previsti dalla legge 328 del 2000 e ancora oggi lettera morta.
Fondo per la non autosufficienza
Dal 2011 il Fondo per la non autosufficienza è praticamente azzerato. Chiediamo perciò il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) l’anno a favore delle politiche pubbliche per la non autosufficienza.
edilizia
Sbilanciamoci! propone la costituzione di un fondo straordinario per il sostegno sociale all’affitto per le classi a basso reddito
Sostegno sociale all’affitto e per l’edilizia residenziale pubblica
Sbilanciamoci! propone la costituzione di un fondo straordinario per il sostegno sociale all’affitto per le classi a basso reddito. Proponiamo inoltre di sostenere il Fondo Nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione previsto dalla legge 431/98, che consente di fornire a cittadini con particolari requisiti di basso reddito contributi per il pagamento dei canoni. In tutto 1,2miliardi in tre anni.
Interventi per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti
Tra gli interventi che proponiamo: il finanziamento di corsi di lingua pubblici e gratuiti per migliorare le opportunità di inserimento sociale e di partecipazione alla vita pubblica; la predisposizione, anche grazie all’auto-recupero, di abitazioni dignitose che consentano ai rom di abbandonare i campi; l’istituzione di un Osservatorio Nazionale contro il Razzismo indipendente dal Governo; la creazione di una rete di sportelli legali anti-discriminazione diffusi in tutti i Comuni capoluogo, alla tutela legale e alla promozione di campagne di sensibilizzazione contro il razzismo; la promozione di iniziative di formazione per gli insegnanti, riorganizzare l’accoglienza e l’inserimento scolastico dei ragazzi di origine straniera, predisporre strumenti di supporto agli insegnanti. Proponiamo di destinare 450milioni in tre anni.
Medicina territoriale
Il potenziamento della medicina del territorio in grado di rispondere 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, come primo canale di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Crediamo che si potrebbero stanziare almeno 400 milioni in tre anni per il potenziamento della medicina territoriale.
Lavoro, ambiente ed economia
Restituzione fiscal drag, aumento pensioni, reddito minimo
Proponiamo una serie di misure: a) l’introduzione della 14° per i pensionati sotto i mille euro lordi mensili, b) la restituzione del fiscal drag ai lavoratori dipendenti; c) la reintroduzione del Reddito Minimo d’Inserimento (cancellato nella 14ma legislatura) per i disoccupati e per chi non gode di altre forme di ammortizzatori sociali. Stima della spesa: 10,5 miliardi di euro in tre anni.
Ammortizzatori sociali per co.pro e parasubordinati
Proponiamo l’istituzione di un’indennità minima netta di 700 euro fino a 9 mesi per tutti i lavoratori a progetto monocomittenti e i lavoratori parasubordinati che perdano il posto di lavoro. Costo della misura in tre anni 3,6 miliardi di euro.
Sostegno innovazione e ricerca
Proponiamo di destinare almeno 700 euro l’anno ad investimenti nell’innovazione e nella ricerca pubblica attraverso una serie di misure specifiche come i crediti di imposta per l’assunzione dei ricercatori, l’aumento della retribuzione dei dottoroandi di ricerca, il finanziamento di progetti di ricerca pilota.
green economy
Proponiamo di stanziare 1miliardo e 200 milioni l’anno per una politica industriale volta a sostenere con incentivi e servizi le produzioni della green economy
Sostegno alle produzioni ed ai consumi della green economy
Proponiamo di stanziare 1miliardo e 200 milioni l’anno per una politica industriale volta a sostenere con incentivi e servizi le produzioni della green economy: dalle energie rinnovabili alla bioedilizia, dalla mobilità sostenibile, alle produzioni in generale a impatto ambientale zero. Proponiamo la formazione di distretti di economia verde.
Ferrovie locali per i pendolari
Sempre nell’ottica di ridurre la mobilità privata, al fine di incentivare al massimo il trasporto su rotaia, si propone un intervento straordinario dell’ammontare complessivo di 750 milioni di euro per l’ammodernamento e il potenziamento delle linee locali di collegamento, in particolare al Sud, all’interno dei cosiddetti Sistemi Locali del Lavoro.
L’applicazione del protocollo di Kyoto
Chiediamo di stanziare 200milioni di euro sul “fondo rotativo destinato a finanziare le misure di attuazione del protocollo di Kyoto”, dal 2007 non finanziato.
Trasporto pubblico locale
Si chiede di stanziare 750 milioni di euro in tre anni per rafforzare e sviluppare la mobilità sostenibile ed il trasporto pubblico locale.
Scuola ed università
Università pubblica
L’università pubblica è al collasso. La politica del governo sta demolendo progressivamente il sistema pubblico dell’istruzione e della formazione. Chiediamo invece un finanziamento aggiuntivo del Fondo di funzionamento ordinario (FFO) delle università di almeno 2 miliardi e 100 milioni di euro i tre anni.
Borse di studio, corsi di recupero, miglioramento della didattica
Si propone di finanziare borse di studio per gli studenti con famiglie a basso reddito e di sostenere lo svolgimento di corsi di recupero stanziando annualmente una somma di almeno 200 milioni di euro. Si propone inoltre di stanziare almeno 200 milioni di euro per il miglioramento della didattica, il servizio di stage, di alternanza scuola-lavoro.
Edilizia scolastica
Proponiamo un piano di finanziamento straordinario per l’edilizia scolastica di 10 miliardi di euro spalmati in 10 anni con risultati tangibili nel tempo. Sbilanciamoci! chiede la realizzazione di un piano pluriennale di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole italiane: almeno 1,2 miliardi di euro per mettere in sicurezza 2mila scuole italiane.
Il quadro completo della contro-manovra, corredato del preventivo di bilancio, lo trovate facilmente online; i punti sopra elencati rivelano, però, a sufficienza in cosa consista la proposta della campagna Sbilanciamoci!. Si tratta di operare delle scelte mirate in funzione di un’idea precisa di sviluppo e di sostenibilità; ciò significa non affidare la presunta crescita alla lievitazione di cifre calcolate ad hoc sui rilievi statistici, ma trovare soluzioni concrete e lungimiranti contro il dissesto delle infrastrutture e dei servizi sociali per migliorare la qualità della vita, l’unico fattore in gioco realmente vincolante che nessuno si cura di prendere in considerazione.
Sbilanciamoci! è a favore di una crescita locale sana ed equilibrata, nel rispetto dei diritti individuali e dell’ambiente. La contro-manovra qui proposta non rappresenta un prontuario da accogliere tout-court, ma è piuttosto uno strumento importante per iniziare a discutere del cosa e del come senza farsi gabbare dalla solita manfrina della crescita zero e delle manovre necessarie all’insegna di lacrime e sangue.
22 Novembre 2024