Da novembre 2014 partirà la fase sperimentale del nuovo metodo di calcolo e misurazione, che consentirà ai cittadini di pagare una tariffa calibrata a seconda della quantità di indifferenziata prodotta
Nella Parma Cinque stelle di Federico Pizzarotti la raccolta porta a porta va avanti a passo spedito e si avvia verso il traguardo della tariffazione puntuale. Da novembre 2014 partirà la fase sperimentale del nuovo metodo di calcolo e misurazione, che consentirà ai cittadini di pagare una tariffa dei rifiuti calibrata a seconda della quantità di indifferenziata prodotta. Parma è la prima città capoluogo in Regione ad adottare la tariffa puntuale e una delle primissime in Italia dopo Trento e Treviso, dove il sistema ha già portato a risultati confortanti, con un significativo ulteriore aumento della raccolta differenziata rispetto al semplice porta a porta.
Anche nella città ducale, dove tra i Cinque stelle brucia ancora la sconfitta dell’inceneritore di Ugozzolo acceso a fine estate 2013, Pizzarotti e i suoi cercano soluzioni alternative e continuano nel percorso cominciato nel 2012, che in poco più di due anni ha portato le percentuali di raccolta differenziata a una media del 70 per cento in tutto l’abitato diminuendo la quantità di rifiuti da smaltire conferiti nel forno. La tariffazione puntuale è un’altra tappa verso il cambiamento di strategia sul trattamento dei rifiuti, che potrebbe contribuire quindi ad abbassare ancora di più il livello dell’indifferenziata da bruciare. “Stiamo lavorando per portare a compimento un’operazione di equità – ha detto il sindaco, che ha presentato l’iniziativa insieme al consulente della multiutility Iren Raphael Rossi – affinché ognuno paghi in rapporto a ciò che consuma. Con il lavoro che stiamo facendo nel settore rifiuti e l’applicazione di questo nuovo sistema di misurazione diventeremo una realtà rappresentativa in Italia”.
Il nuovo sistema richiederà la collaborazione dei cittadini, che dovranno rispettare gli orari di esposizione dell’immondizia utilizzando i sacchi giusti, a cui è stato applicato un microchip che verrà letto da appositi macchinari, attraverso i quali sarà determinata la tariffa puntuale per ogni famiglia. Le polemiche sono dietro l’angolo, visto che già il porta a porta spinto ha provocato malumori in molti quartieri per situazioni di degrado dovute a discariche a cielo aperto o conferimenti errati dei rifiuti. Ma il Comune sta già correndo ai ripari con strumenti per sorvegliare sulle irregolarità. “Ci stiamo dotando degli strumenti utili a limitare conferimenti sbagliati – continua Pizzarotti – quali telecamere, una nuova squadra di controllo, adesivi sui rifiuti collocati in modo scorretto, ma stiamo anche lavorando per migliorare il servizio, soprattutto riducendo i tempi di esposizione nella città storica. E’ un programma ambizioso, ma stiamo facendo tutti i passi previsti dal progetto”.
I cittadini avranno tempo per abituarsi al nuovo sistema, che sarà avviato a novembre a partire dal centro storico ed entrerà in vigore a gennaio 2015. Il lettore misurerà il numero di conferimenti dei sacchi dotati di microchip per l’indifferenziato, consentendo agli utenti di risparmiare o spendere a seconda della quantità di rifiuti prodotti. Banditi invece tutti i sacchi senza microchip e quelli esposti in orari o giorni diversi da quelli definiti, che non saranno più ritirati dagli operatori di Iren, ma che saranno lasciati agli utenti con un avviso ad adottare i comportamenti adeguati. Da gennaio 2015 ci sarà un primo semestre di prova, per dare tempo ai cittadini di calcolare i propri svuotamenti e calibrare il comportamento per il calcolo puntuale della bolletta, che partirà concretamente a luglio. Se tutto funzionerà al meglio, l’esempio di Parma è destinato a fare scuola in Regione, e non solo. “Oggi la tariffa rifiuti di Parma è la più bassa dell’Emilia Romagna e la tariffazione puntuale consentirà di far pagare a ciascuno in rapporto a quanti rifiuti indistinti produce – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli – I nostri modelli sono stati approvati anche dall’Agenzia regionale e probabilmente verranno presto adottati anche in altre città capoluogo quali Piacenza e Reggio Emilia”.
di Silvia Bia – Il Fatto
25 Dicembre 2024