Raccolta differenziata insufficiente: ambientalisti pronti a chiedere i danni
Per il mancato raggiungimento della percentuale di legge della raccolta differenziata (fissata al 65% entro fine 2012) le associazioni Diritto al futuro, Forum ambientalista, Italia Nostra e Wwf hanno presentato un atto di diffida alle amministrazioni comunali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. L’iniziativa è la prima del genere in Italia: la diffida è stata presentata anche contro le aziende di igiene urbana e gli Ato rifiuti competenti per il territorio comunale interessato. Gli ambientalisti hanno spiegato deciso di «intraprendere una vertenza dai risvolti legali chiedendo conto delle inadempienze in atto» e che si riservano di «dare corso alle azioni di tutela nelle sedi opportune, nel caso che la situazione denunciata con la diffida non venga eliminata». Le associazioni hanno evidenziato che «oltre al danno c’è la beffa», perché «l’inadempienza e l’inefficienza» nel garantire il rispetto delle percentuali di differenziata «costa in alle tasche dei cittadini. Per i mancati risultati, infatti, la Regione applica addizionali ai quantitativi inviati a smaltimento. Ad esempio il Comune di Firenze ha versato 2,3 milioni lo scorso anno». Le associazioni, dopo la diffida, potrebbero anche arrivare a chiedere in sede civile una richiesta di rimborso per conto dei soci. Nell’occasione sono stati ricordati dei dati, riferiti al 2010, sulla raccolta differenziata nei capoluoghi di Provincia: 26% a Massa, 41,8% a Pisa, 41,5% a Livorno, 39,4% a Pistoia, 42,2% a Firenze, 44,9% a Prato, 37,7% ad Arezzo, 30,9% a Grosseto, 47% a Lucca, 45,2% a Siena. Per quanto riguarda gli Ato, il centro registra il 43,9%, la costa il 40,9%, l’area sud il 36,4%.
Tirreno
25 Novembre 2024