Costi in calo per le rinnovabili, soprattutto per quanto riguarda il settore solare. A dirlo è un nuovo rapporto dell’Agenzia per le energie rinnovabili (IRENA), che spiega come l’industria del solare abbia visto un taglio maggiore degli oneri a carico dei produttori e non solo, rispetto ad altre fonti pulite.
Secondo i dati pubblicati, dal 2010 ad oggi i costi degli impianti fotovoltaici in utility scale si sono ridotti del 50%, mentre quelli di installazione addirittura del 65%. Il comparto che ha visto però il taglio più massiccio è stato quello del solare residenziale, sceso del 70% dal 2008 a questa parte.
Il “Renewable Power Generation Costs in 2014” premia dunque il settore solare a pochissimo dall’inaugurazione dei lavori del World Future Energy Summit di Abu Dhabi. Adnan Z. Amin, il direttore generale di IRENA appena rieletto, ha spiegato:
Il gioco è cambiato: il crollo del prezzo delle energie rinnovabili sta creando un’opportunità storica per costruire un sistema energetico pulito e sostenibile, in un modo che sia anche conveniente dal punto di vista economico. Soprattutto, per evitare un catastrofico cambiamento climatico.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia fonti rinnovabili come la geotermia, la biomassa, gli impianti idroelettrici e l’eolico onshore sono diventate finalmente competitive rispetto alle fonti fossili, anche nei casi in cui siano prive di sovvenzioni: in questo scenario, è il comparto del fotovoltaico ad ottenere il primato.
Sono invece il solare a concentrazione (CSP) e l’eolico offshore a non essere ancora convenienti: grazie all’effetto congiunto del calo generale dei costi e delle innovazioni tecnologiche già sovvenzionate, spiegano gli analisti di IRENA, il futuro di questi due comparti potrebbe essere però più roseo di quanto non sia lo scenario attuale. Amin ha aggiunto:
I progetti per produrre energia dalle fonti rinnovabili stanno superando in tutto il mondo il numero di progetti che sfruttano le fonti fossili: sono più diffusi e capillari di quattro anni fa, soprattutto quando si parla di gestione delle risorse locali e protezione ambientale.
Buone notizie anche per l’Italia, anche se in un quadro scoraggiante per quanto riguarda i consumi: secondo gli ultimi dati diffusi da Terna, le rinnovabili del Bel Paese quest’anno hanno generato complessivamente 101.873 GWh di elettricità, pari ad un aumento del +6,7% rispetto al 2013.
La quota generata dalle fonti pulite è pari al 43,3% della produzione nazionale e al 37,5% della domanda: a crescere di più sono il settore fotovoltaico (+9,8%), l’idroelettrico (+7,4%), la geotermia (+4,2%) e il settore eolico (+1,0%).
Malgrado i dati estremamente positivi per quanto riguarda la produzione di energia da fonti pulite, l’Italia ha visto un generale calo della domanda di energia elettrica, diminuita di quasi il 3% rispetto al 2013: il dato più basso negli ultimi 14 anni.
GreenStyle
22 Novembre 2024