L’Italia e’ a secco e forse quest’estate si dovra’ razionare l’acqua. E ci si affida alle preghiere per far piovere. Un invito a pregare per il ”dono della pioggia” e’ stato rivolto dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ai sacerdoti della diocesi. Nel suo messaggio Betori invita anche alla sobrieta’ dei consumi e a riflettere sugli stili di vita e sulla garanzia di un ”un accesso equo, sicuro e adeguato all’acqua”. Si contano ‘sulla punta delle dita’ le giornate di pioggia registrate dallo scorso autunno, che – eccezion fatta per le alluvioni di settembre – sono state anche di bassa intensita’. E ora scatta l’allarme siccita’ che rischia di mettere in ginocchio le riserve idriche del Paese: secondo il climatologo Giampiero Maracchi, in estate c’e’ la possibilita’ che si razioni l’acqua. ”Le precipitazioni registrate da settembre sono pari al 30% dei valori normali”, sottolinea l’esperto, preoccupato in particolare per la situazione della Toscana. Una difficolta’, sottolinea il card. Betori che ”non riguarda soltanto i nostri fiumi, i nostri laghi e le nostre campagne o le nostre dispense, ma mette in discussione anche il nostro stile di vita. Il problema dell’acqua infatti e’ di vasta portata ma chiama comunque ciascuno di noi a maggior sobrieta’ nei consumi e a responsabilita’ nell’uso di questo bene prezioso e limitato”. A livello climatologico, le precipitazioni, sottolinea Maracchi, ”non sono state sufficienti a riempire pozzi, fiumi e invasi. D’ora in poi, anche se dovesse piovere normalmente, l’acqua caduta non si accumulera’ perche’ l’evaporazione la disperdera”’. A determinare questa situazione di siccita’, secondo Maracchi, sono stati i cambiamenti climatici ”che hanno provocato uno spostamento della traiettoria delle masse d’aria. Le perturbazioni si sono spostate sul Nord Europa ad alte latitudini a causa della cella tropicale di Hadley, un’area di alta pressione che si e’ spinta piu’ a settentrione”. Secondo il climatologo negli ultimi 10 anni questa situazione si e’ verificata ogni 2-3 anni circa. Anche i meteorologi parlano di allarme siccita’: mentre ilmeteo.it ricorda che il caldo anomalo di questi giorni durera’ fino a sabato, il sito 3bmeteo.com fa notare che marzo e’ stato il piu’ caldo degli ultimi 15 anni, e che anche citta’ come Milano, Firenze e Bologna hanno toccato i 26 gradi. E spiega che Veneto e Friuli ”stanno gia’ adottando misure straordinarie per far fronte all’emergenza acqua: chiusura degli invasi alpini, divieto di utilizzare l’acqua potabile al di fuori degli usi domestici e divieto di accendere fuochi nei pressi delle aree boschive”. Maracchi ricorda che in Toscana l’invaso del Bilancino ha accumulato solo 30 milioni di metri cubi, un terzo della sua capienza. Inoltre la portata dell’Arno e’ pari a un decimo della portata normale in questa stagione”. La siccita’ e’ un problema anche per l’agricoltura, danneggiando colture come granturco, mais e frumento ”che sono meno produttive, e l’ulivo”. Per la Coldiretti bel tempo e temperature decisamente fuori stagione avranno un drastico effetto sulla resa ad ettaro con un abbattimento del 50% della produzione in Toscana. La mancanza di piogge – stima l’organizzazione – potrebbe costare, in termini di produzione, oltre 2 milioni di quintali di grano per un valore tra 50 e 60 milioni di euro”.
di Raniero Nanni – ANSA
23 Dicembre 2024