Marino rilancia l’idea di riorganizzare Ama e di investire su centri di riciclo e porta a porta di qualità, soprattutto nelle periferie che sono le aree da bonificare per prime. Alemanno insiste su termovalorizzatori e su impianti da riattivare in pieno come Maccarese, oltreché sul calo del costo del servizio per i cittadino
Nelle elezioni dominate dalla scarsa affluenza alle urne, saranno Ignazio Marino e Gianni Alemanno a giocarsi la poltrona più alta della sala Giulio Cesare del Campidoglio. Chiunque vincerà, l’emergenza rifiuti sarà lì a fare da spada di Damocle a chi fra due settimane uscirà vittorioso dal ballottaggio. Ma quali sono le principali differenze in sede programmatica tra i due candidati in questo delicato ambito? Ricapitoliamo i punti principali delle proposte fatte dallo sfidante Marino e dal sindaco uscente Alemanno.
QUI MARINO. Come abbiamo già scritto in questa sede, il vincitore delle primarie del centrosinistra ha fatto della raccolta dei rifiuti uno dei suoi cavalli di battaglia. Convinto che i dati diffusi da Ama e dalla giunta uscente siano in realtà poco veritieri, Marino punta a raggiungere il 50% di differenziata nel territorio comunale già nel giro di un anno. Per farlo, il chirurgo ormai ex senatore del Pd sostiene che si necessiti di una profonda riorganizzazione di Ama, la controllata del Campidoglio, al fine di evitarne gli sprechi e i sesquipedali costi che spesso hanno riempito le pagine di cronaca bianca nell’ultimo decennio. Il programma di Marino però prevede lo stop definitivo alla politica della discarica, bensì vede al suo interno nuovi investimenti da approntare nel quinquennio su impianti di trattamento e, soprattutto, sui centri di riciclo, specialmente nelle aree periferiche della città dove la qualità dei rifiuti raccolti in termini di riutilizzabilità è bassissima.
QUI ALEMANNO. Più in sordina sul tema dei rifiuti la campagna elettorale: il sindaco usc ente sa che quella dei rifiuti è una patata bollente, e per questo ha voluto approfondire di più altre criticità di tipo sociale invece di sbilanciarsi sul terreno franoso dei rifiuti di Roma. Il suo primo obiettivo, ma questo lo si sa da almeno un biennio, è quello di portare la differenziata al 65% per il 2016. Altra proposta che di certo Alemanno ha avanzato ben prima di riproporre la sua candidatura è quella di avviare a pieno ritmo l’impianto di Tmb per i rifiuti organici di Maccarese. Nel programma di Alemanno, inoltre, c’è la volontà di rendere più efficiente l’utilizzo dei termovalorizzatori per abbandonare il quarantennio di rifiuti portati in discarica, ma il punto cardine è quello senz’altro della riduzione delle tariffe che gravano sui cittadini per ciò che riguarda la raccolta degli stessi, magari recuperando le mancate entrate su un taglio netto agli sprechi di gestione del servizio.
di Valerio Mingarelli – Eco dalle Città
21 Novembre 2024