Toscana, a Capannori zero rifiuti entro il 2020
E’ l’obiettivo del Comune in provincia di Lucca, il primo in Italia ad adottare nel 2007 la strategia ideata da un professore americano. Per ora i cittadini hanno ridotto la spazzatura del 21% e l’82% va al riciclo. E da ottobre ha aderito anche Napoli
A Capannori, in provincia di Lucca, tutto cominciò nel 1994. Diciassette anni fa le autorità locali decidono di costruire un inceneritore. Ma i cittadini sono contrari e scelgono di mobilitarsi. A sostenere la loro campagna arriva in Toscana Paul Connett, professore americano di chimica ambientale, l’ideatore della strategia “zero waste” in molte città statunitensi. Dopo tre anni di battaglie, nel 1997, i cittadini di Capannori ottengono la loro vittoria. L’inceneritore non si farà più. E al suo posto, nel giro di una decina d’anni, si svilupperà un nuovo modello di gestione della spazzatura urbana. Più pulito ed economico dello smaltimento per combustione. Proprio quello sostenuto da Connett. Così nel 2007 l’amministrazione comunale firma la delibera di adozione della strategia del professore, diventando il primo Comune d’Italia a “Rifiuti zero”.
“Siamo passati dal sistema della raccolta differenziata dei rifiuti dai cassonetti alla raccolta a domicilio”, racconta a Sky.it Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente di Capannori. “Il porta a porta è l’unico modello che consente di ottenere una quota molto elevata di spazzatura riciclabile. Oggi infatti mandiamo al riciclo l’82% dei nostri rifiuti e abbiamo ridotto di quasi il 70% la quota destinata invece allo smaltimento”. E l’obiettivo è quello di arrivare entro il 2020 al 100% di raccolta differenziata. “Siamo partiti nel 2007 con una sperimentazione a domicilio su 600 abitanti, per arrivare subito dopo a 10.000. Oggi la raccolta a casa è estesa a tutti i 45 mila cittadini”. Non solo. L’altro binario previsto dalla strategia “Rifiuti zero” seguita da Capannori è quello della graduale riduzione della spazzatura prodotta dalle famiglie. “Dal 2007 il Comune ha ridotto del 21% la produzione complessiva di spazzatura”, dice Ciacci. “Nel 2004 Capannori produceva 31mila tonnellate di rifiuti mentre nel 2010 siamo riusciti a scendere a 24mila tonnellate”. Lo hanno fatto incentivando il compostaggio dei rifiuti organici e riducendo gli imballaggi. Nel Comune, per esempio, sono stati installati distributori automatici di latte alla spina, venduto dai produttori locali a un euro al litro. In 15 punti vendita di Capannori si trovano ora detersivi sfusi. E poco tempo fa è nato qui il primo negozio d’Italia che vende solo prodotti alla spina e a chilometro zero, EffeCorta.
Per incentivare le famiglie a ridurre i rifiuti, Capannori sta introducendo in questi giorni una tariffa puntuale: le famiglie pagheranno cioè la bolletta in base alla quantità di rifiuti prodotti. “Il Comune sta distribuendo nei quartieri della prima sperimentazione dei particolari sacchetti con microchip. Così ogni ritiro della spazzatura indifferenziata sarà registrato e la bolletta a fine anno sarà proporzionale”, spiega Ciacci. E dalla strategia “Rifiuti zero” ne hanno tratto vantaggio anche i conti pubblici. “All’inizio abbiamo dovuto far fronte a nuove spese per far partire la raccolta a domicilio”, racconta Alessio Ciacci. “Ma il nuono sistema è senza dubbio molto più sostenibile. Basta pensare che ogni anno il Comune incassa circa 400mila euro dalla carta destinata al riciclo e risparmia 1 milione e mezzo di euro sulla spesa che prima andava a discariche e inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti. Con questa cifra Capannori è riuscita a creare 50 nuovi posti di lavoro”.
Ad oggi i Comuni che hanno seguito l’esempio di Capannori, adottando la strategia “Rifiuti zero”, sono 60, quasi tutti di medie o piccole dimensioni. E nel 2012 nascerà il coordinamento nazionale che avrà lo scopo di condividere le buone pratiche e diffondere il progetto in tutta Italia. Per ora l’ultimo Comune che ha aderito è stato Napoli. E chissà che la strategia di Paul Connett non riesca a funzionare anche lì.
di Isabella Fantigrossi – Sky
http://tg24.sky.it/tg24/eco_style/2011/12/03/capannori_comuni_rifiuti_zero_2020.html
22 Novembre 2024