Nella capitale svedese è in corso la ristrutturazione energetica dell’edificio della stazione centrale, che prevede, tra l’altro, lo sfruttamento del calore corporeo per riscaldare i locali e alcuni uffici adiacenti. L’intero progetto di efficientamento consentirà di ridurre i consumi del 25%
Patire l’afa e il caldo in un vagone ferroviario affollato è un’esperienza piuttosto comune. A Stoccolma, questa sensazione di fastidio sarà trasformata presto in una opportunità di risparmio energetico. Come annunciato già nel 2008, i locali della stazione centrale e alcuni uffici adiacenti saranno riscaldati sfruttando proprio l’energia emessa dal corpo dei passeggeri. Grazie a un progetto dell’agenzia Jernhusen,che ha investito oltre 112 milioni di euro nella ristrutturazione energetica dell’edificio, il calore corporeo dei 250mila pendolari che ogni giorno transitano per la stazione sarà catturato e utilizzato per alimentare un innovativo impianto di riscaldamento.
L’energia “umana” servirà anche a tenere caldi gli uffici del vicino palazzo Kungsbrohuset, di proprietà della medesima agenzia immobiliare. Ma come funzionerà praticamente il sistema? In sostanza, nella stazione sarà installato uno speciale sistema di ventilazione, costituito da tubi in grado di convogliare il calore in eccesso emanato dai corpi dei viaggiatori all’interno di appositi scambiatori, in grado di convertirlo in acqua calda. Questa verrà poi pompata nel sistema di riscaldamento, che serve anche l’edificio vicino. «In realtà questa tecnologia era già stata studiata in passato – spiega Klas Johnasson, uno dei creatori del sistema e capo della divisione ambientale della Jernhusen – ma noi puntiamo per la prima volta a trasferire il calore da un edificio all’altro».
«Il sistema può funzionare, a patto di risolvere una serie di problemi tecnici – spiega Giacomo Barone, ingegnere ambientale – come il contenimento delle perdite di calore e il rischio di estrarre troppa energia al punto da raffreddare i passeggeri». Da questo punto di vista, però, i tecnici svedesi garantiscono che i passeggeri non patiranno il freddo, neanche nei rigidi inverni di Stoccolma, perché per alimentare il sistema di riscaldamento sarà usato il calore prodotto “in eccesso” dai loro corpi, ovvero l’energia termica che non serve alla funzioni vitali, e che se non fosse convogliata negli scambiatori di calore sarebbe dissipata, e quindi persa. Secondo Barone, inoltre, bisogna tener conto delle oscillazioni nel numero dei passeggeri, che di solito non è costante durante la giornata e nei diversi giorni della settimana. L’ultima considerazione, infine, è di natura strettamente economica: «Il costo di scambiatori e tubi coibentati – chiede l’ingegnere – è conveniente rispetto al costo necessario per riscaldare gli ambienti in maniera tradizionale?». In Svezia, in effetti, il gas è particolarmente caro, e questa è una delle ragioni per cui, secondo i tecnici della Jernhusen, il sistema conviene particolarmente.
L’altra questione è quella del cosiddetto “delta termico”, ovvero della differenza tra la temperatura atmosferica e quella ambientale. «I sistemi di scambio di calore sono più efficienti laddove questo delta è maggiore – chiarisce l’ingegnere Valerio Giardulli – per cui un conto è applicare questa tecnologia in Svezia, dove il clima invernale è particolarmente rigido, un conto è tentare di farlo ad esempio in Italia». In effetti, la stessa Jernhusen spiega che questa tecnologia sembra essere particolarmente adatta a posti come Stoccolma, dove le condizioni meteo-climatiche sono tali che è particolarmente elevata la differenza di temperatura tra l’atmosfera e il corpo umano, che quindi deve sprigionare una grande quantità di calore per potersi adattare. L’idea di sfruttare il calore corporeo per riscaldare gli ambienti potrebbe comunque essere replicata in altre strutture, a cominciare forse dalla stazione parigina di Rambuteau, dove è allo studio un sistema che punta a riscaldare proprio in questo modo gli appartamenti del condominio adiacente.
In Svezia, il nuovo sistema di riscaldamento dovrebbe entrare in funzione entro il 2012, e non sarà l’unica misura di efficienza energetica introdotta nella stazione centrale di Stoccolma. Il progetto di ristrutturazione energetica, infatti, prevede anche la sostituzione di tutte le lampade con dispositivi a Led. Gli accordgimenti adottati dovrebbero consentire di ridurre i consumi energetici dell’intero edificio di circa il 25%, permettendo alla stazione di ottenere la certificazione del Green building council.
di Silvana Santo
23 Dicembre 2024