Messaggio pericoloso che condanna le vittime e legittima chi sversa e brucia: si dimetta.
Molti lo ricorderanno perché ha detto “signora” al prefetto di Caserta e fu redarguito aspramente da quello di Napoli. Padre Maurizio Patriciello è il parroco di Caivano e quel giorno era alla riunione con i Prefetti della Campania per parlare di rifiuti, roghi e sversamenti illegali in quella porzione di regione che oggi è tristemente nota come Terra dei Fuochi. Questa definizione la dobbiamo ad Angelo Ferrillo che nel 2008 diede vita ad un sito per mappare tutti i roghi di rifiuti nell’aree a nord di Napoli. Oggi quel sito, implementato dai cittadini che segnalano anche alle forze dell’ordine, è lo strumento che indica in tempo reale la gravità del problema e lo mostra al mondo. Sia Ferrilli che don Maurizio combattono quotidianamente per cercare di salvare quel territorio ed i suoi cittadini, ognuno a suo modo. La loro reazione alle parole del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin è stata quella più dura.
Padre Maurizio cosa ha pensato quando ha sentito quella frase del Ministro sullo stile di vita?
«Ho pensato che in un attimo siamo tornati mille passi in dietro rispetto alla mediazione in atto con le istituzioni. Ho subito scritto una lettera al direttore dell’Avvenire, che sta seguendo le vicende di questo territorio con attenzione. Il passo in dietro della Lorenzin è gravissimo. Il ministro Orlando quando è venuto qui ci ha chiesto scusa riconoscendo che questa gente sta portando addosso il peso di una sciagura immane, catastrofica. Ci chiese scusa e promise di impegnarsi, cosa che ha confermato anche il Ministro Cancellieri quando l’ho incontrata a Castel Capuano. Lei stessa si impegnò sul versante dell’inasprimento delle pene per chi sversa rifiuti. Oggi le pene sono ridicole, il reato è considerato al pari dello sversamento di letame».
La Lorenzin non è la prima a fare dichiarazioni così superficiali…
«Il primo a parlare di stili di vita dei campani in relazione alla maggiore incidenza del cancro è stato il ministro Balduzzi. Ma il dottor Marfella, oncologo e tossicologo, prese la parola e spiegò bene la situazione, tanto che Balduzzi rivolto ai suoi tecnici disse: “ma voi di questo non mi avevate informato”. Chiese a Marfella di affiancare i suoi tecnici per proseguire le indagini. Poi il ministro si fece accompagnare nelle campagne e disse: padre, siete degli eroi. Ricordo anche le parole del Ministro Cancellieri dopo aver visto le foto che le portammo: “è una tragedia, mi avevano detto che era tutto finito!”».
Ma c’è davvero bisogno di ulteriore indagini e raccolta dati?
«Direi proprio di no. Certo è che non vogliono darci il Registro dei Tumori. Ma solo analizzando le richieste per l’esenzione 048 (per patologie neoplastiche) abbiamo registrato nella sola Frattamaggiore un aumento dal 2008 al 2012 del 300 per cento di richieste, mi pare un dato chiarissimo. In questi giorni sono stati qui Nadia e Marco delle Iene, hanno girato uno speciale e sono andati via con le lacrime agli occhi. Li ho portati nel cimitero dove hanno filmato centinaia di tombe di giovanissimi morti di cancro. Quale sarebbe il loro stile di vita sbagliato? Mangiamo male? Sapete che la forestale ha sequestrato campi con due milioni di metri cubi di rifiuti tossici interrati? Noi mangiamo quello che cresce in quei campi, ma lo mangiano anche altri. I nostri asparagi, le nostre fragole e le nostre pesce possono arrivare sulla tavola di chiunque. Qui muoiono bambini di due, tre, quattro anni. Come si permette la Lorenzin di parlare di stile di vita? Lo sa che ammazza di nuovo quei bambini ed i loro genitori?».
Insomma lei crede che il problema sia prima di tutto la conoscenza reale della situazione?
«Certo. Alla Lorenzin chiedo di venire qui a vedere, sarà nostra ospite. Le mostreremo quello che accade così capirà quanto è grave quello che ha detto. L’acqua è inquinata, l’aria è avvelenata. Sfido io mangiare bene, abbiamo il terrore di mangiare la nostra frutta, la nostra verdure. La porterei anche al Pascale, dove è tale la folla che nei corridoi bisogna chiedere permesso per passare da una parte all’altra. Con le sue parole ha dato regione a chi ci avvelena e torno ai volontari che vanno girando per le campagne dalla mattina alla sera per cercare di vigilare sul territorio, i ragazzi del coordinamento dei comitati fuochi. La Lorenzin offende il loro lavoro e dà ragione ai negazionisti che hanno interesse a negare il problema perché vanno a sversare. Non capisco come non sia intervenuto Letta per scusarsi e richiamare il ministro».
Cosa chiede al Ministro?
«Intanto delle scuse, e dovrebbe farle anche Letta. Io credo che se la Idem si è dimessa per le irregolarità finanziarie dovrebbe farlo anche il ministro Lorenzin. Non si rende conto di quello che ha detto, non si rende conto della gravità di quella affermazione. Con le sue parole, di fatto, dà ragione e giustifica chi viene a sversare e dice che è tutto apposto. Con le sue parole dà ragione alla camorra e torto alle vittime. Con migliaia di roghi tossici ogni giorno viene a parlarci di sigarette e prevenzione? Le donne si ammalano di cancro al seno giovanissime, ben prima dell’età in cui inizia la prevenzione. Mi ha scritto una donna di Orta di Atella, mi ha raccontato che lei e le sue due sorelle si sono tutte ammalate di cancro. Questa storia non è un caso raro, ce ne sono tanti. Intere famiglie minate dal cancro, decimate, figli piccoli, ragazzi di 25 anni».
Qualcuno la accusa di essere troppo morbido con i politici
«Ci sono due strade: quella della mediazione e del dialogo con le istituzioni, ed io sono un prete e un pacifista, l’altra è la rivoluzione e io non mi incammino per questa strada. Io ancora credo al dialogo, ci debbo credere, l’alternativa quale sarebbe? Quando alla fiaccolata a novembre sono arrivate 20mila persone io non ho festeggiato un successo, ma il fallimento: vuol dire che tutte queste persone sono impaurite. Le parole del ministro Lorenzin allontanano ancor di più le persone dalla politica e fanno crescere la paura in queste persone perché sentono di non essere tutelati e garantiti dalle istituzioni. Io sono solo un prete e il mio compito è stare con questa gente».Maria Tolmina Ciriello
23 Novembre 2024