Costruire il proprio rifugio ritagliando un piccolo spazio in un ambiente naturale, sfruttando i materiali a disposizione e avendo cura di rispettare l’ecosistema è un’abitudine nata insieme all’uomo. L’esigenza di ripararsi dalle intemperie, dal caldo, un posto dove poter dormire e allevare i propri piccoli ha costituito da sempre una delle priorità maggiori. Ancora oggi, ci sono tribù che continuano a vivere in capanne costruite nel mezzo delle foreste, lì dove l’uomo occidentale non riuscirebbe forse a sopravvivere perchè troppo legato alle sue comodità.
Tuttavia ogni tanto qualche avventuriero aguzza l’ingegno e riesce a rispolverare idee ritenute bizzare per l’epoca in cui viviamo. Una di queste è sicuramente il nuovo trend di vivere sugli alberi, che sembra si stia espandendo a macchia d’olio fra i più temerari ecologisti.
Non si tratta di baracche adattate alla meno peggio, ma di veri e propri gioiellini dell’architettura, realizzati con materiali naturali e dotati di fonti alternative per la produzione di energia elettrica.
In Piemonte c’è una piccola comunità che vive fra le piante di castagno. I suoi appartenenti non si definiscono hippies, non rinnegano le comodità di luce, gas e telefono, ma hanno scelto di recuperare un rapporto sano con la natura, per cui se di giorno raggiungono i luoghi di lavoro giù in città, la sera sono pronti a far rientro sugli alberi.
Diversi architetti si sono specializzati nella realizzazione di progetti simili, da Stefano La Rocca a Luca Difonzo. Tuttavia in Italia non esiste ancora un sistema normativo che regolarizzi queste abitazioni, cosa già avvenuta all’estero. Costruire una casa su un albero richiede accurate disposizioni in ambito di sicurezza, bisogna studiare il territorio, valutare i danni potenziali all’ambiente.
Il mercato turistico ha già individuato una nuova possibilità di guadagno, tanto che alcuni imprenditori si sono lanciati nella sfida. Sul Lago di Bolsena, l’ agriturismo La Piantata offre una stanza sospesa a 6 metri da terra, ma per chi volesse spostarsi fuori c’è solo l’imbarazzo della scelta tra gli hotel in Germania, Svezia, Francia, Svizzera e via dicendo.
Non sappiamo quanto sia realmente positivo per l’ambiente la diffusione del turismo sugli alberi, considerando che in generale dove si sono intraviste possibilità di guadagno, i luoghi hanno perso il carattere incontaminato che li rendeva unici.
Sicuramente l’idea di respirare l’odore della corteccia e lasciarsi cullare dalle foglie degli alberi è però un sogno che varrebbe la pena provare!
di Alessia Fistola Tutto Green
22 Novembre 2024